Da mesi oramai la nostra città è infestata dalla presenza e dai comunicati di un personaggio dal dubbio valore umano e dal sicuramente basso valore politico, che cerca in tutti i modi di procurarsi visibilità mediatica e politica, a livello cittadino, per cercare di lanciare la sua futura candidatura a sindaco alle elezioni comunali previste per il 2015.
Il suddetto personaggio, dopo una non brillante carriera politica nella città di Genova, tra gruppi giovanili di Forza Italia e presidi organizzati assieme agli amici di Forza Nuova, è approdato nella cittadina saronnese. Dopo il naufragio della sua esperienza nelle fila del PdL e in Fratelli d’Italia, l’amico decide di fondare un proprio partito.
La campagna politica del suddetto non ha tardato a svelare le sue idee da nostalgico del ventennio, e così, tra il tentativo di strumentalizzazione di un brutale omicidio e fiaccolate per la sicurezza mancate, tra il finto acquisto della squadra di calcio saronnese e presidi per i martiri delle foibe, tra post alla memoria di Ramelli e interventi in difesa del diritto dei bravi ragazzi di Forza Nuova a manifestare le proprie idee xenofobe, il nostro ha cercato di farsi largo nella politica cittadina. Vista la sua pochezza politico-argomentativa, la strada seguita è quella della provocazione, ed ogni questione viene ridotta ad un problema di ordine e decoro pubblico, terreno su cui pare vertere la quasi totalità del progetto politico del nuovo partito.
Noi, come anarchici, ribelli, occupanti siamo diventati nel corso del tempo il suo soggetto di attacco preferito. Ogni nostra uscita pubblica è così diventata una ghiotta opportunità di strumentale visibilità, e quasi ogni giorno ci siamo visti provocare dalle deliranti esternazioni dell’ex genovese. Una nostra reazione gli avrebbe permesso una visibilità altrimenti difficilmente conquistabile, con le sue sole forze (il suo partito conta ad oggi, lui compreso, sulla forza di ben tre persone…).
L’ultima, in ordine di tempo, provocazione partorita dalla mente del leader del movimento che un giorno, a detta sua, rivoluzionerà la nostra sonnolenta cittadina, è quella di incolparci di non interessarci abbastanza dell’ambiente, come invece sembriamo aver affermato dopo il corteo contro le devastazioni ambientali che il 12 ottobre ha attraversato le vie della nostra città. Il nostro disinteresse si evincerebbe, udite udite, dalla scarsa pulizia delle vie attorno al TeLOS a seguito delle serate musicali qui organizzate. L’idea che la pulizia delle strade non ci azzecchi nemmeno un poco con la lotta contro le devastazioni ambientali, come la TAV, la Pedemontana, l’EXPO e quant’altro, non sembra balenare nella mente del nuovo Berlusconi di Saronno.
Ecco allora che il nostro amico ci propone di pulire assieme a lui il parcheggio di fronte al TeLOS, e di accompagnarlo poi per le vie della città, armati di scopa e paletta. Noi decidiamo questa volta di accettare il suo invito, e, nonostante l’orario a noi poco consono, alle 8 di domenica mattina siamo in piedi ad attenderlo.
Purtroppo però come dopo ogni concerto anche questa volta abbiamo già ripulito il piazzale e il pezzo di strada adiacente al nostro squat. Ma non ci piace che questi rimanga deluso dalla mancanza di spazzatura da raccattare, e così, dopo tutta la notte passata in bianco per pensare a come riuscire a non deludere il nostro futuro sindaco, partoriamo una brillante idea. Ecco allora che quando i tre militanti della pulizia fanno la loro comparsa sotto le finestre del TeLOS, armati di scopa paletta e… videocamera, noi decidiamo di dargli della spazzatura da raccattare, per non doverli veder tornare su loro passi delusi e abbacchiati. Gli proponiamo ciò che la sera prima abbiamo ripulito: bicchieri di plastica e lattine vuote di birra, oltre a qualche fazzoletto sporco. I nostri eroi sembrano però non apprezzare il gesto di solidarietà e fratellanza, e senza nemmeno salutare si rifugiano dietro ai cancelli della vicina discarica. Delusi dalla reazione degli amici improvvisati netturbini, due di noi li seguono fino alla discarica, e fanno notare ai tre che oramai la strada è piena di spazzatura, e che sarebbe il caso tornassero a pulirla. Con un sorriso il nostro nuovo amico ci risponde: “certo, stiamo aspettando altre persone, non siamo solo noi, poi arriviamo”. Rinfrancati dalla risposta del nostro pupillo ritorniamo al TeLOS, dove però lo attendiamo invano per un’ora. Infine decidiamo, a questo punto offesi, di tornare alla discarica per accertarci di non essere stati presi per i fondelli. Il nostro oramai ex-eroe è però fuggito, qualcuno dice nascosto nel cofano di una macchina, dopo aver chiamato però i carabinieri della locale stazione (che però hanno evidentemente creduto di avere qualcosa di più interessante da fare, tipo bere il caffè, che venire a vedere un po’ di bicchieri e lattine vuote).
E’ difficile per noi immaginarci la ragione di cotanta reazione. Invece di ringraziarci siamo stati ingannati e poi abbandonati, costretti a pulire, di nuovo, la strada sotto casa.
Speriamo però prossimamente ci sia modo di chiarire il tutto, e si possa tornare di nuovo a ripulire allegramente assieme la città.
TeLOS