Stamattina, 26 novembre, alle 6.30 numerose volanti e due camionette di celere, si sono presentate sotto casa di Lucrezia e Mario per sfrattarli dalla loro abitazione: un alloggio Aler in cui vivevano da vent’anni.
Poco dopo, numerosi solidali sono accorsi sul posto per sostenere la famiglia.
I fabbri, scortati dalle forze dell’ordine, sono entrati nell’appartamento sfondando la porta d’ingresso; sul posto è arrivata anche un’ambulanza a soccorso di Lucrezia che, a causa del momento di tensione, ha avuto un malessere. Grazie all’ingente numero di sbirraglia mobilitata, lo sfratto è avvenuto in breve tempo.
Subito dopo il presidio si è spostato davanti al comune di Cavaria con Premezzo, immediatamente accerchiato e blindato da reparti antisommossa e digos.
Qui Lucrezia e Mario a dire dell’ufficiale giudiziario, avrebbero dovuto parlare con il sindaco e gli assistenti sociali per trovare un’altra sistemazione.
Questi ultimi, grazie alle pressioni dei solidali, intanto impegnati in volantinaggi e blocchi stradali, non hanno potuto ignorare la situazione e la famiglia è riuscita a discutere della sua nuova sistemazione: 10 giorni di pensione pagata a Cassano Magnago.
Purtroppo non siamo riusciti ad impedire lo sfratto, ma grazie alla mobilitazione non è passato sotto silenzio.
Anche se ad oggi i comuni riescono ancora ad attuare miseri tentativi per arginare un problema sempre più imponente ed esplosivo, da parte nostra c’è la consapevolezza che non è questo il modo di risolvere “l’emergenza abitativa” e per questo continuiamo ad organizzarci e a lottare costruendo percorsi dal basso con l’obbiettivo di difendere e riprenderci ciò che ci spetta e quotidianamente ci viene tolto.
Rilanciamo quindi l’appuntamento di domenica: ci troveremo a Gallarate in Piazza Libertà dalle 15:00 per ribadire sempre più forte l’importanza di continuare la lotta contro gli sfratti.