Saronno: i guastafeste

"Il TeLOS rappresenta un pugno nell’occhio nell’ennesima città
vetrina, nelle cui vene scorre come spesso avviene un sangue marcio e
infetto. Noi siamo la linfa vitale di una nuova
possibilità, di un modo diverso di vivere e fare vivere gli spazi e le
città. Meglio zittirci in fretta, prima che le nostre idee possano
attecchire in qualche cuore libero e possano diffondere il malcontento
tra gli sfruttati e gli ultimi, i diseredati e gli  invisibili"
Il nome della cittadina di Saronno, circa 38.000 abitanti, situata a 20
chilometri da Milano ma inserita nella Provincia di Varese, richiama
inevitabilmente il nome del famoso Amaretto e dei pregiati biscotti
Lazzaroni, uniche glorie e vanto della città.
Per il resto … null’altro ! Il suo passato di polo industriale di
notevole importanza è oramai morto e sepolto e nulla resta delle
aziende, anche di notevole dimensione, che fino agli anni ’60 l’avevano
animata, prime fra tutte l’Isotta Fraschini e la CEMSA del Gruppo
Caproni, per finire poi con il pluripremiato Biscottificio Lazzaroni,
la cui produzione è stata ormai da circa 10 anni "delocalizzata" ad
Isola del Gran Sasso (Abruzzo), chiara dimostrazione di come agli
imprenditori padani non freghi assolutamente nulla dei padani
lavoratori.
Saronno da anni è ormai diventata una propaggine di Milano, verso la
quale schiere di pendolari si dirigono ogni mattina sfidando le
inefficienze delle F.N.M. Ferrovie Nord Milano o affrontando perigliosi
viaggi via autostrada.
La vita cittadina scorre quindi torpidamente tranquilla tra una
"Trippata alla Lombarda" ed un incontro cittadino con il signor Jaquin
Navarro-Valls, ex direttore della sala stampa del Reame Vaticano, tra
l’inaugurazione in pompa magna di una via intitolata a San Josemaría
Escrivá, fondatore di quella bella consorteria chiamata (ironicamente,
spero) Opus Dei e una interpellanza della Lega Nord, fieramente
schierata all’opposizione in Comune, rivolta alla maggioranza composta
da PDL e AN, in merito al problema "Sicùressa" (in italiano Sicurezza)
nel territorio di Sarònn (Saronno). Qui impera la Compagnia delle Opere
e tutto passa dalle sue mani.
Recentemente però il quieto vivere saronnese è stato bruscamente messo
a subbuglio da alcuni fatti  incresciosi che hanno messo a serio
rischio la "Sicùressa" dei cittadini. Le scritte sui muri inneggianti
al defunto Duce, del genere "viva la RSI, by Benito" sono state
improvvisamente sostituite da molte altre di ben diverso tenore quali
"Viva Bresci", "Ribellarsi è giusto", "Cloro al clero" o "Fuoco alle
galere".
Ma non basta; dopo un primo tentativo di occupazione circa un anno fa,
immediatamente fallito per il pronto intervento delle Forze del
(dis)Ordine, finalmente, il 13 Settembre 2008 un gruppo di giovani
saronnesi ha preso possesso di uno stabile con annesso capannone,
totalmente abbandonati ormai da anni, rinominandolo TeLOS, acronimo di
Territorio Libero Occupato Saronnese.
Ripetendo un copione già noto, nella mattinata successiva un folto
gruppo di militi della Benemerita insieme a "Poliziotti locali" (a
quanto si dice rigorosamente assunti tra gli aderenti ad AN), sicuri
del fatto loro hanno invaso il fabbricato per cacciare gli occupanti
… con il ben  magro risultato di esserne proprio loro alla fine
cacciati fuori a pedate. Evidentemente poco soddisfatti della
figuraccia, Carabinieri e Poliziotti locali si sono ripresentati in
forze al TeLOS nella giornata del 19 Settembre, solo per aggiungere al
loro glorioso medagliere una ennesima penosa ritirata di fronte alla
reazione determinata degli occupanti e di numerosi sostenitori subito
accorsi.
E non è tutto: già messa a dura prova dalla occupazione, la
cittadinanza è entrata in fibrillazione quando una manifestazione
convocata dal TeLOS per l’11 Ottobre ha richiamato centinaia di
persone, tra aderenti a Centri sociali del circondario, simpatizzanti
vari e – sorpresa – diversi cittadini saronnesi, giovani e meno
giovani, tutti uniti nel sostenere il diritto dei giovani di Saronno ad
avere uno spazio autogestito.
Rimasto nella mani degli occupanti mentre le FF.OO. si dedicavano alla
cura dell’onore ferito, il TeLOS – sui cui muri sono apparsi nel
frattempo alcuni coloratissimi murales –  proseguiva nelle sue
attività quali concerti, cineforum, dibattiti e la partecipazione alle
manifestazioni antifasciste ed antirazziste che si sono svolte in
questi ultimi mesi a Milano e hinterland, richiamando ragazzi sia da
Saronno e dintorni, sia da località ben più distanti, evidentemente
incuriositi e attirati da qualcosa che non sia il solito pub serale.
Purtroppo però, la mattina del 19 Novembre un manipolo di figuri,
capitanati da un ben noto esponente della "nomenklatura" locale -la
solita laida commistione fra (bassa)politica ed (alti)affari – si è
presentato davanti al TeLOS scortato dalla Polizia locale e da una
squadra di operai che, dopo averlo saldato, hanno bloccato il cancello
di ingresso con una pesante barriera di cemento.
Si è quindi ripetuta la scena già svoltasi in precedenza, con la
differenza che, alla fine, ad essere cacciati non sono stati i soliti
C.C. (a quanto pare totalmente ignorati dagli autori del colpo di mano)
ma i Poliziotti locali, gli operai con gru ed attrezzi, nonchè coloro
che li avevano pagati per questo sporco lavoro. Il giorno successivo
infine, ennesimo ed inutile tentativo di invasione (porte sfondate, uso
di cemento a presa rapida) sventato a colpi di sacchetti di spazzatura.
Altra fuga ingloriosa.
Da qui è partita una violenta e vomitevole campagna di stampa portata
contro il TeLOS da un giornaletto cittadino di cui il figuro sopra
citato (evidentemente dotato di molti mezzi) è proprietario, direttore
responsabile, "columnist", ecc., con una prima pagina dove lo stesso si
atteggia a impavido difensore dei diritti e dei beni dei cittadini,
abbandonati alla furia di un gruppo di delinquenti dall’inerzia di
magistratura, Prefetto e FF.OO.
Poi si è capito il perchè di questa azione squadristica e della
successiva campagna stampa. Il figuro in questione, forse ultimamente
un po’ emarginato dalla locale consorteria politico/affaristica, sta
per presentarsi alle prossime elezioni comunali con una lista
denominata "Saronno sicura", pronto poi – dopo avere rastrellato un po’
di voti – a mercanteggiare da pari con gli ex amici/soci in affari un
rientro alla grande nella stanza dei bottoni (e degli affari) saronnesi.
Sta a noi tentare di impedire questo lercio giuoco, portando la massima
e fattiva solidarietà perchè il TeLOS possa continuare a vivere.

Crazy cat , Umanità Nova