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Domenica 18 maggio: FEMMINICIDIO. L’ambito più pericoloso: la famiglia. Il posto più a rischio: la casa; con MICHELA ZUCCA, antropologa
al Kinesis – via Carducci , Tradate (VA)
x informazioni e aggiornamenti: Collettiva donne
Violenze
e stupri sono un fenomeno tipicamente domestico. Il “nemico” non è lo
straniero, ma vive nella quasi totalità dei casi fra le stesse pareti
della vittima.Quando i politici nelle loro campagne-sicurezza divulgano
informazioni sul pericolo degli stupri, affermano regolarmente il
falso. Nascondono quello che è il terrore dentro casa e propongono
disegni di legge e interventi utili solo a rafforzare le loro ideologie
discriminatorie per diffondere xenofobia e razzismo.Nel consolante
immaginario collettivo la violenza è quella del bruto appostato nella
strada buia. La verità è che la violenza sta in casa, nella coppia,
nella famiglia, solida o dissestata, benestante o povera, si annida là
dove il potere maschile è sempre stato considerato naturale.
La
violenza contro le donne non è un problema di pubblica sicurezza, né un
crimine di altre culture da reprimere con deportazioni di immigrati,
con braccialetti, ronde notturne o più pattuglie per le strade.
La
violenza patriarcale può essere sconfitta solo dalla libertà, da una
sempre maggiore autonomia personale, dalla solidarietà tra donne e dal
percorso di crescita, individuale e collettivo, di donne e uomini
capaci di andare oltre i modelli culturali imposti.