Comunicato e rassegna stampa della contestazione del 25 aprile a Saronno

da Varese News :

I FUMOGENI DEL TELOS AVVOLGONO IL 25 APRILE

Fumogeni durante il 25 aprile di Saronno. È accaduto poche ore dopo
le celebrazioni di domenica che hanno visto per la prima volta un’uscita
pubblica come sindaco di Luciano Porro, e protagonisti di una
manifestazione di protesta contro la Lega Nord sono stati i giovani del
Telos.
Un 25 aprile prima caratterizzato dall’assenza di bandire politiche, poi
dalla protesta dei giovani. Durante il discorso Porro ha spiegato che
«è stata una scelta voluta perché la città ha bisogno di un momento di
pacificazione, di lasciarsi alle spalle le tensioni e di lavorare, tutti
insieme, per superare le difficoltà». Con lui anche quasi tutti i nuovi
assessori e molti consiglieri comunali. Dopo questo discorso è partito
il corteo per le vie della città, ma poco dopo si è sviluppato un
secondo corteo, con tanto di fumogeni verdi e rossi, composto dai
giovani del Telos, circa una trentina, con lo striscione "Ieri lager,
leggi razziali, squadre d’azione; oggi cie, clandestinità, ronde".
«Siamo antifascisti perché troviamo delle preoccupanti somiglianze tra
il fascismo nero di ieri e quello verde di oggi – si legge in un
volantino distribuito dai giovani -. Dalle squadraccie si è passati alle
ronde, dall’odio verso gli ebrei, all’odio verso l’immigrato».
Il sindaco Porro non ha però condiviso la posizione del gruppo di
giovani: «Non credo ci siano similitudini tra i fascisti ed i leghisti e
credo che il valore della Resistenza sia ben diverso da questo. Oggi
Resistenza è lottare contro tragedie come la povertà e l’indifferenza
che colpiscono la nostra città».

Da Varese Notizie:

SARONNO – Hanno seguito il corteo ufficiale fino in piazza Caduti
Saronnesi poi hanno dato il via ad una contromanifestazione: sono i
ragazzi del centro sociale Telos che stamattina hanno animato le
celebrazioni del 25 aprile.

Inizialmente tutto si è svolto secondo il programma: l’alzabandiera,
la messa celebrata dal prevosto Maurizio Rolla e una lunga sfilata che
ha attraversato la città. Da piazza Libertà fino a via Porta tutto si è
svolto secondo il cerimoniale con la deposizione della corona d’allora
davanti al monumento a Salvo D’Acquisto. Poi quando il corteo è arrivato
in viale Rimembranze una trentina di ragazzi del centro sociale Telos
con uno striscione nero con scritto "Ieri lager, leggi razziali, squadre
d’azione; oggi cie, clandestinità, ronde" hanno lasciato le autorità,
impegnate a deporre una seconda corona in piazza Caduti Saronnesi, ed
hanno proseguito per via Verdi. L’improvvisato corteo è proseguito fino
in piazza Riconoscenza dove, armati di megafono, i ragazzi hanno letto
una dichiarazione antifascista sotto lo sguardo attonito di molti
passanti. I giovani hanno legato gli striscioni ad alcuni alberi e si
sono allontanati.

IL DISCORSO DI PORRO

Nessuno si è accorto dell’accaduto tra i presenti alla celebrazione
ufficiale che è proseguita con il discorso del sindaco Porro che ha
sottolineato:"Il nostro compito è quello di tramandare il significato
del 25 aprile perché sopravviva alla morte dell’ultimo partigiano e al
passare del tempo che oscura ogni cosa. Per vivere da uomini bisogna
essere liberi. Per conquistare la libertà e donarla a chi non l’ha
bisogna combattere e sacrificarsi. In tempo di pace non meno che in
tempo di guerra, quando la minaccia alla democrazia assume forme
suadenti e pericolose". Di ritorno alle celebrazioni gli attivisti della
Lega Nord si sono accorti che qualcuno aveva strappato le bandiere
esposte fuori dalla sede di piazza Riconoscenza e attaccato adesivi
antifascisti sul muro e sulla porta.

Inoltre il sindaco Porro dice:

Non posso essere d’accordo, per niente, in questa maniera si fomenta
il contrasto politico in un momento in cui sto cercando di fare di tutto
perchè questo non accada, sto tentando di riannodare il filo del
dialogo e invece, con queste azioni si tronca ogni possibilità, quello
che è accaduto la mattina del 25 aprile da parte dei Telos nei confronti
della sede della Lega non è ammissibile, non è condivisibile
minimamente da parte mia, oltretutto mi si mette in grave difficoltà,
proprio non ci voleva! Luciano Porro

Il comunicato distribuito:

25 APRILE 2010: SIAMO ANTIFASCISTI!

“Il senso non deve essere rischiare, ma forse non voler più sopportare!”
F. De Andrè

Siamo antifascisti perché odiamo ogni forma di dittatura, sia essa di
destra o di sinistra, religiosa o politica.

Siamo antifascisti perché ci disgusta vivere in un paese razzista, in
cui vengono tollerate delle proposte di legge con cui poter schedare i
bambini rom o con cui poter creare una sorta di apartheid, con carrozze
per italiani e carrozze per stranieri.

Siamo antifascisti perché non tolleriamo che nel 2010 esistano dei
non-luoghi – i CIE – in cui vengono imprigionate migliaia di non-persone
– gli stranieri. Questi lager del terzo millennio, creati dal
centro-sinistra e poi peggiorati dal centro-destra, vengono riempiti da
chi ha la sola colpa di non essere italiano e di non possedere dei pezzi
di carta con cui potere essere identificabili. In questi non-luoghi la
polizia, utilizzata come moderne SS, abusa, picchia e stupra, tutto ciò
nel silenzio e nell’indifferenza generale.

Siamo antifascisti perché non dimentichiamo quante vite sono finite
per mano fascista: Cucchi, Dax, Carlo, Federico, Nicola, Renato,
Marcello, Uva sono solo alcune delle troppe persone uccise da
neo-fascisti o forze del dis-ordine, le due facce della stessa orribile
medaglia.

Siamo antifascisti perché purtroppo nel 2010 c’è ancora bisogno di
tenere alta la guardia;
l’antifascismo non deve essere un sentimento da rispolverare una volta
all’anno, ma deve essere piuttosto una pratica, un sentimento, una
passione che arde e brucia quotidianamente e senza sosta.

Siamo antifascisti perché non ci risulta così difficile trovare delle
preoccupanti somiglianze tra il fascismo nero di ieri e quello verde di
oggi. Dalle squadracce siamo passati alle ronde, dall’odio verso gli
ebrei all’odio verso l’immigrato, dalle leggi razziali al reato di
clandestinità, dai lager ai CIE, e così via.

Siamo antifascisti perché siamo convinti che non si possa restare in
silenzio di fronte a tutto questo, che ci si debba opporre con ogni
mezzo all’imperversare di idee xenofobe e nazionaliste.

Siamo antifascisti perché come dice una vecchia canzone anarchica:
“Nostra patria il mondo intero, nostra legge la libertà!”

TeLOS