Nella giornata di sabato 23 ottobre, come molti ormai sapranno, un ingente quantitativo di forze armate in assetto antisommossa sgomberava a Varese uno stabile da noi occupato il giorno precedente. In internet è già stato diffuso il comunicato che avrebbe dovuto annunciare poche ore dopo il progetto della Selva Occupata. Siamo convinti che le esigenze che ci hanno spinto verso l’occupazione, la necessità di sperimentare attraverso l’autogestione forme di cultura e di socialità per così dire “altre”, esterne cioè alle logiche proprie del merciloquio di politicanti e commercianti, siano vivamente sentite da parte di persone e realtà presenti nel territorio. Ciò che più ci ha rammaricati è stata l’impossibilità di portare a compimento un progetto di aggregazione nuovo per la città di Varese, e dunque di non aver potuto presentare quest’idea a coloro che per sensibilità, interesse o semplice curiosità avrebbero potuto condividerlo con noi e con gli altri.
Ma non per questo ci siamo arresi. Siamo convinti che minacce e violenza non siano risposte valide. Restiamo dell’idea che sia necessario raccogliere le forze e portare avanti un’idea di autogestione come esperienza di libertà massima sociale e culturale.
Qui la solidarietà di Ultimi Mohicani e del collettivo La Fenice.
Il collettivo “la Selva” resiste.