DOMENICA 6 OTTOBRE BANCHETTO INFORMATIVO NO TAV E PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ CON GIOBBE! DALLE 10 ALLE 13 IN PIAZZA DIAZ DUMENZA(VA)
PORTA LA BANDIERA NO TAV!
GRANDI OPERE, GRANDI AFFARI
Quando c’è da intascare soldi un’intesa si trova sempre: un po’ rubi tu che poi ruberò io, ecco le larghe intese, capirai che novità!
Così funzionano le “grande opere”: i politici hanno bisogno di soldi allora decidono un’opera, non importa quale basta che sia nuova e costosa. I loro uomini sulle poltrone delle aziende pubbliche la danno in appalto alle aziende degli amici. Gli amici mungono, poi ringraziano finanziando un po’ i partiti e la giostra ricomincia. Non c’è rosso blu o verde: così fan tutti.
Capito perché non andiamo in pensione? Perché ci sono nuove tasse? Perché chiudono le scuole, i comuni e gli ospedali? Perché coi nostri “sacrifici” dobbiamo risanare il debito pubblico? La risposta è sopra.
A noi cosa resta? Guardiamo Malpensa, guardiamo l’Arcisate-Stabio, la Pedemontana: gente cacciata di casa, aria e terre avvelenate, acquedotti a rischio, danni, traffico, asfalto e cemento: la storia è sempre quella, per riempirsi le tasche lasciano dietro uno sfacelo. Ma ci sono cose che una volta fatte non tornano più indietro, non sono ripagabili. Questa terra su cui viviamo, che curiamo e coltiviamo non ci dà seconde possibilità: quando è distrutta è distrutta. Distruggere una valle, una montagna, un paese nel disprezzo di chi ci vive, che se ne deve andare oppure si ammalerà coi veleni e le conseguenze di queste devastazioni, magari accettando il ricatto del lavoro. Questo conto i signori “onorevoli” prima poi lo dovranno pagare.
Il TAV, l’Expo, le “grandi opere”, la devastazione del territorio sono un modo di fare tangenti, di mantenere il potere e il culo al caldo. Siamo stufi di farci gabbare e siamo anche capaci di dire basta, perché non si può sempre dire di sì a tutto. Anche se qualcuno dice: sì, ma tanto non lo fanno qui.
Non c’è niente che sia lontano o non ci riguardi: quando il sistema è marcio, prima o poi anche tu ne paghi le conseguenze. Non esistono posti vicini o lontani quando ne va della terra, dell’acqua o dell’aria: queste cose non hanno confine.
E quando non sanno come nascondere tutto questo sistema, se diciamo basta, se siamo stufi di questo sfruttamento, allora saremmo dei “terroristi”. Se ci ribelliamo, se non vogliamo essere cacciati di casa, morire di tumori e veleni, ammazzarci di lavoro per ingrassare i soliti privilegiati. Chi è che terrorizza le persone? Siamo stufi delle balle in televisione e sui giornali, sempre a fare inchini a chi comanda.
Quando la popolazione si organizza e si ribella, come accade in Valsusa con la lotta contro il TAV, mandano la polizia e tentano di criminalizzare il movimento portandoci nei tribunali.
Ma sappiamo che le loro leggi son fatte apposta per controllarci e reprimerci. Solo quando non riescono più a nascondere i loro loschi ed enormi affari servono per acchiappare i pesci piccoli mentre chi tira le fila se la cava sempre. Chi ha soldi e potere crede di stare sempre tranquillo, invece no!
Lottare contro i loro progetti mortiferi e contro i loro sporchi affari, fatti sulla nostra pelle, è possibile! È successo proprio in questi giorni anche a Castellanza dove si è riusciti a bloccare l’insediamento dell’inceneritore di rifiuti chimico-farmaceutici della Elcon.
A Dumenza c’è una persona arrestata per aver detto queste cose e perché si batte contro il Tav e le grandi opere.
Noi stiamo con chi lotta contro le devastazioni del territorio.
Giobbe libero!
Assemblea delle realtà di movimento della provincia di Varese