NO ALLA GUERRA
NO ALLE PRODUZIONI BELLICHE ED AI MERCANTI DI MORTE
L’Italia deve recedere dall’accordo di cooperazione con Israele:
NESSUN M346 NÉ ALTRA ARMA DEVE ESSERE DATA AD ISRAELE
Siano riconosciuti i diritti alla libertà e all’autodeterminazione per i palestinesi e per tutti i popoli.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE Sabato 13 Ottobre 2012 presso l’AleniaAermacchi di Venegono – Varese
ritrovo ore 14.00 in Piazza mercato Via C.Menotti a Venegono Inferiore
Sostenitori della Palestina, pacifisti, antinucleari, tutori dei beni comuni, ambientalisti, antimilitaristi, oppositori di “grandi opere” e servitù militari, antifascisti, associazioni umanitarie, culturali e sociali, collettivi, reti, lavoratori e rappresentanze sindacali, disoccupati, precari, studenti, TUTTI UNITI dalla parte delle vittime. Troviamoci allora in tanti, arricchiti dalle nostre differenze, a Venegono davanti ad AleniaAermacchi, così come abbiamo fatto in passato davanti alle basi militari di Comiso, Camp Darby, Vicenza, Solbiate Olona e alle aziende belliche di tutta Italia, presenti anche in provincia di Varese.
Per info e adesioni (di associazioni, gruppi e singole persone) invia una mail a: nessunm346xisraele@gmail.com Blog: http://nessunm346xisraele.blogspot.it/
La manifestazione è dedicata a Stefano Ferrario attivista varesino contro tutte le guerre e le produzioni di morte
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AleniaAermacchi, la società di Finmeccanica con sede nazionale e stabilimenti significativi a Venegono (Varese), si accinge a consegnare ad Israele 30 jet M346, definiti come “addestratori tecnologicamente avanzati” ma in realtà già strutturati per essere armati con missili o bombe. Queste armi verranno sicuramente testate come è accaduto finora contro i palestinesi. Come addestratore l’M346 servirà a formare piloti all’uso dei ben più temibili cacciabombardieri F35 di cui Israele si sta dotando, come del resto anche l’Italia, per le guerre future.
In Italia l’opposizione all’acquisto degli F35 è cresciuta oltre che per il loro costo esorbitante (non meno di 15 miliardi di euro) che sottrae risorse all’economia civile e ai settori dello “stato sociale”, anche contro la pratica bellica, affermatasi negli ultimi 20 anni, che chiama “pace” la guerra e la vorrebbe giustificare come strumento di “sicurezza preventiva” e di “esportazione di democrazia”, sino a definirla “umanitaria”.
Ma “guerra umanitaria” è un ossimoro: la guerra provoca solo morti, feriti, distruzioni e genera odio, rancori e vendette; essa è quanto di più disumano si possa immaginare.
Nella sua recente visita in Italia, il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman, ha fatto una tappa del suo tour semisegreto proprio qui all’AleniaAermacchi di Venegono a cui è seguita la firma dell’accordo.
I promotori di questo “affare” vanno dal deputato varesino del PD Daniele Marantelli (al quale piace molto la definizione di Varese “provincia con le ali” da guerra) all’ex Premier Berlusconi “commesso viaggiatore” per Finmeccanica, dai Sindacati confederali metalmeccanici locali a diversi esponenti di spicco della Lega Nord varesina (Giuseppe Orsi, Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica, e Dario Galli, tra gli undici del Consiglio di Amministrazione nonché presidente della Provincia di Varese).
Fin dal 2005 è operativo uno scellerato accordo di cooperazione militare, economica e scientifica tra il nostro Paese ed Israele. Un accordo che non è stato scalfito neppure dall’ “Operazione piombo fuso” del dicembre 2008 – gennaio 2009, che ha visto Israele colpire con il suo “potere aereo” la popolazione palestinese civile inerme (1400 uccisi, di cui circa 400 bambini). Un’azione militare brutale, senza giustificazioni, nella quale sono state usate anche armi sconosciute o già vietate dalle Convenzioni internazionali (fosforo bianco, bombe D.I.M.E., uranio impoverito) e nella quale Israele ha commesso crimini di guerra e contro l’umanità (come documentato all’ONU dal “Rapporto Goldstone”).
La politica israeliana è però soltanto la punta più avanzata di un programma di guerra totale destinata a distruggere popoli, devastare Paesi interi per appropriarsi delle risorse necessarie ad assicurarsi il dominio capitalistico globale che si nasconde dietro le “sacre” parole di libertà, democrazia, pace.
Non ci sarà mai pace fin quando l’affare più redditizio sarà la produzione delle armi- strumenti di morte.
Chiediamo ai lavoratori di AleniaAermacchi e di tutte le aziende a produzione militare di non accettare il ricatto occupazionale e di adoperarsi affinché le fabbriche non producano strumenti di morte ma siano destinate alla produzione di beni socialmente utili ed ecologicamente compatibili.
Il Comitato promotore varesino