Nelle ultime settimane gli eventi in Val Susa stanno riempiendo le cronache nazionali e le discussioni in ogni dove del paese. In Val Susa abbiamo amici e compagni, la repressione poliziesca sta colpendo nel mucchio, ha arrestato, ha dato fogli di via, ha, come suo solito, assaltato e devastato.
Ai compagni di Milano ancora rinchiusi a San Vittore, a Tobia Imperato in sciopero della fame alle Vallette a Torino, a ogni prigioniero, a Luca che si sta lentamente riprendendo, a Turi Vaccaro che in solidarietà s’era arrampicato sullo stesso traliccio e si è beccato un foglio di via da Chiomonte, a tutti coloro che sono sui monti e in Valle a difendere la Valsusa dai putridi artigli dello Stato che tutto ciò che toccano trasformano in merda, a tutti loro dobbiamo qualcosa, il minimo è diffondere la loro, la nostra lotta contro il TAV, per questo vi invitiamo venerdì dalle 17 in piazza San Francesco a Saronno (di fronte alla stazione) per un presidio NO TAV.
Viva la Libera Repubblica della Maddalena in momentaneo esilio, viva la Val Susa libera, viva i NO TAV! LIBER* TUTT*!
Volantino distribuito al presidio Saronno:
Contro il TAV blocchiamo tutto!
Negli ultimi giorni la lotta NO TAV, in seguito agli arresti e all’inizio degli espropri dei terreni, sta assumendo dimensioni sempre più estese.
L’opposizione all’avanzamento delle truppe occupanti che hanno esteso il non-cantiere è stata, come d’abitudine per la Val di Susa, compatta e decisa. Centinaia e centinaia di persone si sono riversate nelle vie bloccando provinciali, stazioni e autostrade. La reazione è stata enorme anche nel resto del paese: in 53 città si sono organizzati presidi e cortei, blocchi di stazioni e di tangenziali.
Di fronte a tanta rabbia e tanta opposizione radicale a un’opera inutile, costosissima e nociva la risposta delle forze repressive e dei media di regime non s’è fatta attendere.
Infatti la criminalizzazione del movimento NO TAV e la brutale repressione poliziesca sono le due facce della stessa medaglia: Luca è stato definito un “cretinetti” per aver cercato di difendere la propria terra; un blocco popolare di un’autostrada passa in secondo piano di fronte alle parole di un singolo manifestante; l’evidente unità di tutta la Valle contro quest’opera viene invece ribaltata sui quotidiani, in cui si fa riferimento a presunti dissidi interni, mentre le immagini ci mostrano come la rivolta sia trasversale e comprenda tutte le categorie sociali, dallo studente al sindaco, che si ritrovano fianco a fianco sulle barricate a difesa della propria terra.
Questa criminalizzazione sta servendo a giustificare una rappresaglia poliziesca che ha raggiunto vette di enorme violenza, con azioni che ricordano le azioni dei repubblichini. Ieri sera (29 febbraio 2012), a seguito del violento sgombero del blocco autostradale, le forze del disordine hanno intrapreso una caccia all’uomo spietata, riempendo i paesi vicini di gas lacrimogeni, incuranti delle conseguenze sulla popolazione. Voci dalla Valle raccontano di porte che si aprivano ad accogliere i manifestanti in fuga; una di queste porte, quella di un bar di Bussoleno, è stata completamente distrutta dalla Polizia, che ha sfondato la vetrata d’ingresso seminando terrore per identificare chi si trovava all’interno. Solo qualche ora prima si potevano vedere alcuni celerini distruggere i vetri delle automobili in sosta, utilizzando metodi simili a quelli mafiosi con cui in mattinata sono state bruciate tre autovetture di esponenti NO TAV.
Nell’affollatissima assemblea notturna di Bussoleno in migliaia hanno chiesto, a chiunque solidarizzi con questa lotta, di diffondere quanto sta avvenendo anche in queste ore in Valsusa e di paralizzare il paese tramite blocchi. In un mondo che vorrebbero sempre più frenetico e veloce la resistenza NO TAV ci ha invece ricordato il piacere di assaporare ogni singolo istante, in una condizione di vita più naturale e più vicina ai reali ritmi del pianeta. E’ da inserirsi in questo ragionamento l’importanza del bloccare flussi e merci, per ricordare per qualche ora quali siano i reali tempi e ritmi, per impedire al denaro – seppur per qualche momento – di scandire gli istanti delle nostre vite. Il blocco è un’azione concreta di risposta ad un mondo che si basa sempre più sul valore e sullo spostamento di merci.
Siamo tutti NO TAV!
Blocchiamo tutto per riuscire ancora a sognare un modo diverso di vivere.