Mercoledì 16 novembre h 16: ASSEMBLEA PREPARATORIA in biblioteca a Saronno. Giovedì 17 novembre h 8: concentramento in Santuario per andare insieme in treno al corteo di Milano
IL NOSTRO TEMPO E’ QUI E INIZIA ADESSO!
Berlusconi sabato è caduto, eppure non ne siamo rallegrati. All’orizzonte si accumulano nuvole di pioggia, ed il domani è incerto. Ci raccontano che bisogna fare sacrifici, che usciremo tutti dalla crisi, che se resteremo uniti la nazione sarà forte come un tempo.
Se tutti pagheranno le tasse la crisi sarà solo un ricordo, se si andrà in pensione a 67 anni allora l’Europa ci vorrà di nuovo nel suo club. Però la patrimoniale non va bene, tassare le transazioni bancarie? Giammai! Regolare il mercato per evitare la speculazione? Ma così si uccide il liberismo! Mettere d’accordo banche, industriali e gente normale è impossibile, ognuno porta acqua al suo mulino, cercando di avvantaggiarsi l’uno sull’altro, pronti a calare come avvoltoi, finita la crisi, su chi è sopravvissuto, senza yacht e senza porches.
Noi rifiutiamo di entrare a far parte di questo gioco, con le Loro regole, poiché, si sa, chi gioca coi fili ha pronto l’inganno, trasformando la realtà in un teatro di marionette, di luci e di ombre.
Noi vogliamo proporre un’alternativa che ponga al centro della discussione l’autogestione, la possibilità di costruire una società radicalmente diversa, i cui rapporti interpersonali si basino non sul denaro ed il tornaconto economico ma sull’umanità e la solidarietà tra singoli individui. Aborriamo il potere di un uomo su un altro uomo, che sia di tipo economico, religioso o politico. La via che proponiamo è questa, slegata da partiti ormai autoreferenziali, sindacati vuoti e gerarchie antiquate.
Né Dio, né Stato, né servi, né padroni, ma individui uguali e liberi.
Collettivo Anopticon
NON CHIEDIAMO IL FUTURO CI PRENDIAMO IL PRESENTE
Giovedì scenderemo in piazza perché sono messe in discussione delle libertà fondamentali:
– la libertà di sapere. Ci piacerebbe vivere in un Paese in cui non si regalassero 19 Maserati dalla Polizia di Stato, o si comprassero cacciabombardieri per 16 miliardi di euro, quando qualche settimana prima sono stati tagliati ancora una volta i fondi per l’istruzione.
– la libertà di ogni individuo ad essere ciò che vuole. Ci piacerebbe vivere in un Paese in cui non si discriminassero persone per la loro lingua, cultura, religione e tendenza sessuale.
– la libertà a vivere in un ambiente sano. Ci piacerebbe pensare che tra qualche anno i nostri paesi e le nostre città non saranno sempre più inquinate, ci piacerebbe invertire questo trend, ci piacerebbe – e lotteremo affinché – si rispettasse di più la natura, iniziando a smettere di costruire in lungo e in largo, provocando poi disastri come quello recente a Genova e in mezza Italia.
Di fronte a questa società marcia ribellarsi lo consideriamo un atto indispensabile e spontaneo. Non solo per una scuola migliore, ma per un mondo migliore.
E’ per questo che siamo convinti che non ci sia stato negli ultimi anni un periodo più favorevole di questo per urlare la nostra rabbia, è in un periodo di confusione e crisi che chi ha le idee chiare ha tutto da guadagnare.
Saluteremmo con gioia nuove occupazioni di scuole, nuove battaglie (come quella degli operai della IMS di Caronno), nuovi modi per portare avanti le nostre idee, nuovi esperimenti di vita sociale alternativa alle leggi di mercato.
Ma il tempo del condizionale è finito, siamo stanchi di sperare in un futuro, e come recitava uno striscione al corteo del 15 ottobre a Roma:
NON CHIEDIAMO IL FUTURO CI PRENDIAMO IL PRESENTE!
E per prenderci il presente agitiamoci!
Collettivo Anopticon