Volantino diffuso in questi giorni a Saronno (scarica il pdf)
Il problema del costo della casa in Italia si va aggravando di anno in anno.
Mentre oramai per molti diventa sempre più difficile sostenere il prezzo degli affitti e dei mutui – a causa di un aumento del costo della vita (a retribuzioni ferme), della crescita della disoccupazione e del lavoro precario – il governo con la nuova manovra finanziaria, varata a Luglio 2011, ha aumentato ulteriormente la pressione fiscale sulla casa.
E a essere colpiti sono stati un po’ tutti. Chi sta per comprare la prima casa dovrà compiere sforzi ancora più grandi – in quanto con la nuova finanziaria si avrà una diminuzione delle agevolazioni sull’acquisto. Chi già possiede una casa si vedrà costretto a pagare l’aliquota IRPEF, reintrodotta dal 2013. La situazione appare poi ancora più grigia per chi abita in affitto: infatti a partire dal 2012 i proprietari di immobili in affitto saranno costretti a pagare la cedolare secca sugli affitti (un’imposta del 21% sugli affitti), e il peso di questa nuova tassa verrà ovviamente scaricato sugli inquilini, che inoltre non avranno quasi più possibilità di usufruire delle già scarse detrazioni fiscali a loro sostegno, dato che saranno bruscamente diminuite a partire dallo stesso anno.
Ma non finisce qui: chiunque voglia fare dei lavori di ristrutturazione, lavori che spesso risultano fondamentali per cercare di diminuire il costo del riscaldamento, anch’esso in costante crescita, o per chi abita in case vecchie, si vedrà molto probabilmente a dover pagare per intero il prezzo di queste operazioni, in quanto i bonus destinati alla ristrutturazione e ai lavori finalizzati al risparmio energetico saranno drasticamente diminuiti nei prossimi anni.
Mentre molti non arrivano a fine mese per pagare affitto e mutuo in città il numero delle case vuote è altissimo; un normale lavoratore fatica a pagare l’affitto, mentre pochi palazzinari hanno in mano molte di quelle case che, lasciate vuote, marciscono solo per il loro sporco interesse.
Lo stato, come al solito, non attacca minimamente gli interessi di palazzinari, affaristi e banchieri e ogni taglio effettuato non fa nient’altro che peggiorare le condizioni dei più poveri. Poco importa se chi non riesce più a pagarsi un tetto si vede togliere la casa dalle banche (magari dopo aver già versato nelle loro casse anni di mutuo che non verrà risarcito) o dall’affittuario di turno.
Sta a noi fermare questo subdolo meccanismo che si nutre di cemento e specula sulle nostre vite. Abitiamo le case che vengono lasciate vuote e al degrado!
TROPPE CASE SENZA GENTE, TROPPA GENTE SENZA CASE
OCCUPARE È GIUSTO