Mercoledì 3 novembre, a Saronno, si è svolto un corteo studentesco indetto da tutte le scuole pubbliche di Saronno, al quale hanno preso parte studenti proveniente dalla provincia varesotta e non solo.
I motivi che ci hanno portato ancora una volta a manifestare per le strade della nostra città sono molteplici e gli interventi che sono stati letti durante la manifestazione spiegavano le nostre critiche riguardo a:
-i tagli al mondo dell’istruzione e della cultura in generale;
-il meccanismo consequenziale di privatizzazione ed elitarizzazione della stessa istruzione;
-lo schifo che proviamo verso un ministro dell’istruzione che non è altro che un burattino del ministero delle finanze, e come lui i precedenti Fioroni, Moratti e si potrebbe citarne altri;
-la disillusione sempre più forte che questo governo e, più in generale, tutta la politica ad esso legata, di qualsiasi schieramento si tratti, ci provoca nei confronti dello stato;
-la solidarietà alle lotte dei lavoratori, ridotti, oramai, a moderni schiavi;
-la solidarietà alle lotte contro le discariche di Terzigno e del salernitano, ennesima prova da parte dello stato dell’incapacità di gestire situazioni di disagio della popolazione e, anzi, di repressione violenta al fine di difendere gli sporchi interessi mafiosi;
-la solidarietà alle lotte degli immigrati nei CIE, i lager del nuovo millennio.
Dopo i vari picchetti informativi davanti alle scuole, intralciati e disturbati da qualche carabiniere chiamato dai presidi, impauriti di vedere ragazzi che finalmente accendono il cervello e abbandonano lo stato di apatia a cui ci stanno abituando, gli studenti, concentrati in piazza Santuario, sono quindi partiti in corteo lungo via Varese, bloccandone la viabilità.
Dopo un primo tratto il corteo ha svoltato sulla provinciale Saronno-Monza, importante snodo dei flussi commerciali della zona, bloccandola e distribuendo volantini.
Il corteo ha proseguito per le vie interne di Saronno, per far sentire la propria voce alla cittadinanza, sfruttando anche il giorno di mercato per farsi sentire dal maggior numero di persone possibile, anche quelle che solitamente al mattino sono chiuse in casa.
Sempre in prossimità del mercato, in piazza Caduti della Liberazione, è stato fatto un intervento sull’antifascismo come valore costante e sulla memoria come atto giornaliero e non solo in occasione del 25 aprile, come ciò che ci vogliono far credere
Finita la manifestazione, tutti gli studenti si sono ritrovati in biblioteca per fare un’assemblea conclusiva e tirare le somme di quella che è stata solo una piccola parte della mobilitazione degli studenti.
La nostra volontà è quella di continuare a far sentire le nostre voci, ma anche di dimostrare che non siamo “fannulloni che non hanno voglia di studiare”, per questo, oltre a manifestazioni e cortei, riteniamo importante dimostrare alla città il nostro interesse per l’arte e la cultura, organizzare eventi socio-culturali autonomamente sarà per noi una sfida importante, sperando sempre nell’interesse e nell’appoggio della popolazione saronnese.
All’uscita della biblioteca, finita l’assemblea, alcuni ragazzi che si allontanavano a piccoli gruppetti sono stati identificati dalla digos, ed uno è stato addirittura pedinato nel mercato dove è stato identificato.
Questo è il genere di intimidazioni che si subisce quando non si è semplici servi della scuola o del lavoro, quando si esce dalle righe, quando si cerca di creare un alternativa alla vita di tutti i giorni.
Ringraziamo le realtà che hanno partecipato all’iniziativa.
La giornata di oggi è stata solo un punto di partenza.