Da Como una “Lettera aperta ai contestatori di Dell’Utri”

Lunedì scorso siamo stati presenti alla contestazione organizzata dalla sinistra comasca nei confronti del senatore mafioso Dell’Utri, invitato a presentare i “suoi” diari di Mussolini presso il Parolario.
Non intendiamo in questa sede spendere parole sul personaggio ( il peggiore tra gli impresentabili, fascista, mafioso, revisionista ecc) né sulle sue sorti giuridiche, bensì proporre un ragionamento sullo spirito e le modalità della contestazione stessa.
Quel giorno ci ha piacevolmente colpito vedere in piazza moltissime persone che spontaneamente si sono avvicinate al tendone per impedire materialmente a Dell’Utri di parlare, senza timore di incorrere in ripercussioni. Crediamo che proprio questo atteggiamento dimostri come i contestatori abbiano finalmente “scavalcato” con successo i partiti nei quali spesso sono inquadrati.
Quale segretario di partito sarebbe infatti disposto a difendere politicamente la legittimità di chi, senza troppi fronzoli, vuole impedire ad ogni costo a un senatore della repubblica (ancorché nemico)  di esprimersi in pubblico?
Come da copione nelle ore successive ai fatti la stampa si è scagliata contro i modi non democratici della contestazione, poiché impedire a chicchessia di parlare sarebbe una prevaricazione. Ebbene, mentre tutti i capi  e capetti delle realtà che hanno organizzato la manifestazione schivano imbarazzati le accuse parlando di INDIGNAZIONE GENUINA VERSO UN MAFIOSO, noi rivendichiamo la non democraticità intrinseca della contestazione, rivelatasi un’azione spontanea di massa contro un revisionista, fascista, mafioso a cui non deve essere concesso nessuno spazio.
Non si può essere democratici con i fascisti. Non lo furono nemmeno i partigiani durante la resistenza, i quali, al silenzio delle armi, appena vi “cascarono” furono traditi, dalla democrazia e dal riformismo. Per questi motivi proviamo un sincero dispiacere verso quei compagni che
ancora ripongono una qualche speranza nella democrazia, e nella costituzione.
Pur essendo certi della genuina buona fede di quei compagni, vogliamo far notare come lo stato in cui versiamo oggi sia il frutto di una dittatura del capitale, ben lontana dal “governo del popolo”, cresciuta e prosperata entro la definizione di democrazia parlamentare. Democrazia in cui le differenze economiche sono sempre un impedimento allo sviluppo delle persone, in cui la guerra imperialista è tutt’altro che ripudiata,  in cui gli immigrati vengono discriminati e criminalizzati  rischiando ogni giorno la reclusione nei cie o il rimpatrio, in cui le galere sono piene di proletari, in cui tre lavoratori muoiono ogni giorno sul posto di lavoro. E in cui i fascisti, protetti dalla libertà di espressione, sono liberi di partecipare alla vita politica e sociale. Parolario incluso.
Lunedì scorso in piazza è stato segnato un importante punto a favore di chi vuole portare il conflitto sociale fuori dai palazzi, nelle piazze e nei quartieri.  Ora andiamo avanti.

Sperando di trovarvi ancora da questa stessa parte della barricata
Sinistri saluti, dintorni reattivi.
dintornireattivi@autistici.org

Prossimo appuntamento:
PRESIDIO CONTRO IL FORUM AMBROSETTI.  SABATO 4 SETTEMBRE – 15.00
PIAZZA MATTEOTI (STAZ COMO LAGO FNM) COMO