Vedano: arrestato e picchiato perchè straniero

Uno fra i tanti casi
di razzismo è venuto alla luce, forse per la spudoratezza dei
responsabili o forse perché un testimone si è fatto
coraggio e ha deciso di denunciare quanto aveva visto.

L’indifferenza dei
più rimane la più forte arma dei razzisti che, oltre
alle garanzie dello Stato, godono anche della deresponsabilizzazione
del quotidiano silenzio di tutti coloro che,
in
cuor loro, si indignano davanti a questi fatti.
Peccato che la sola indignazione dei cuori non possa fermare la ormai
onnipresente violenza razzista che pervade i luoghi in cui viviamo,
lavoriamo, studiamo.

Il 22 novembre, a
Malnate, un ragazzo francese di 31 anni sale sul treno al volo con un
amico, troppo tardi per fare il biglietto e i poliziotti presenti sul
treno gli chiedono anche i documenti. Ma lui li ha dimenticati a casa
e telefona ad un parente per risolvere la questione. L’atteggiamento
intimidatorio degli agenti lo spaventa e alla fermata di Vedano Olona
scappa. Viene atterrato da un agente in un giardino di Vedano e poi
preso a calci.

Come ogni volta che
avvengono arresti senza motivo e pestaggi, il ragazzo viene accusato
di "resistenza". Inoltre, nello spudorato tentativo di
"mettere le mani avanti", gli fanno firmare un verbale dove
dichiara di non essere mai stato picchiato. Il giudice per le
indagini preliminari chiede agli agenti la motivazione del loro
operato: era di colore e «parlava in lingua senegalese».