Pensieri in ricordo del compagno Carlo Melis, morto a Roma il 17 dicembre

Il nostro carissimo amico e compagno Carlo Melis è morto a Roma mercoledì mattina. Per Carlo, ci sarà una cerimonia laica, sabato mattina.
L’appuntamento per dargli l’ultimo saluto è per tutti gli amici e i
compagni alle 10.30 al Cimitero Flaminio di Prima Porta a Roma dove
Carlo verrà sepolto in una tomba di famiglia.

[…]

Dissacratore: è la prima parola che mi viene in mente, pensandoti.
E vorrei stare vicina a tutti i tuoi amici che hanno imparato a capire
i tuoi monosillabi, a seguire i tuoi sguardi traversi, a condividere le
tue risate sornione.

Poi, con nonchalance, tiravi fuori un libro e lo donavi, come uno dei primi che ho ricevuto da te, di Tommaso Landolfi, RIEN VA.
E’ proprio così.

Ciao Carlo, Chiara

[…]

Sì Carlo era professore di storia dell’Arte.

Ciao Carlo, compagno di anni di lotte e lunghe ore passate a
discutere, dove i tuoi contributi ci hanno arricchito e stimolato e la
tua amicizia sincera e incondizionata mi ha sempre intenerito il cuore.
"Nell’intelligenza dei nostri gesti e nel cuore dei nostri sogni" sarai
sempre con i compagni che hanno avuto la fortuna di passare un pezzo
della loro vita al tuo fianco.
C.

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Cari ragazzi, mi ha commosso il vostro ricordo di Carlo.
Ho conosciuto Carlo come amico e compagno libertario e antiautoritario.
E’ stato attivista dei cobas scuola a Varese, abbiamo condiviso
l’esperienza di resistenza e lotta al Kinesis autogestito di Tradate
nei circa dieci anni che ha vissuto a Varese. Abbiamo continuato a
cercarci, vederci, frequentarci tutte le volte che era possibile anche
quando è tornato a vivere a Roma. Perchè Carlo con la sua aria sorniona
e la sua intelligente ironia ti attraversava il cuore e la mente.
Adesso da voi ho avuto anche una suggestione di Carlo insegnante.
Vi ringrazio.

[…]

ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche se è stato così breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tutt’ora, nè piu’ mi occorrono
le coincidenze,le prenotazioni,le trappole,gli scorni di chi crede
che la vita sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quatt’occhi forse si vede di più.
con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille,sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Gira,gira,continua a girare.Mi dicevi.
Giro ancora carlo e lo so che ci sei, sei solo andato nell’altra stanza.
tua
f.

[…]

conosco Carlo da dieci anni, da quando mi ospitò -non conoscendomi- a
casa sua…case aperte: quella del nord come quella vicino Roma dove
ricordo persone dormire dappertutto, stipate negli angoli dopo nottatte
di discussioni…la casa di un compagno,non quando era facile…
poi nei cobas di Varese dove tentammo con tanti compagni e compagne di costruire un altro modo di fare sindacato…
Della sua vita di prima ho solo sprazzi, informazioni frammentate come
il suo pensiero di flaneur benjaminiano negli interstizi del pensiero
critico…
Londra,libri, Orvieto, l’oriente (?)…si mescolano nella memoria i
racconti e le tante discussioni, il ricordo di quel sorriso dolce,
birbone, bambino che dava forza e incuteva rispetto…
Lecce un’estate di assalto al cielo, una stanza radicale e ribelle…
Poi l’attività su precariato e precarizzazione, il suo articolo (www.cobas-scuola.it/giornale/n8/8_7.html)
che ha tracciato un segno, che ricordo ancora oggi parola per parola e la domanda finale…
Non so se ci abbiano salvato Carlo, perchè quella storia del
coordinamento precari cobas è affondata contro la banalità del
sindacalese quotidiano e burocratico, ma ci siamo incontrati ancora in
tante manifestazioni internazionaliste,nelle lotte NO TAV e NO dal
Molin, negli scioperi dell’autorganizzazione, nel salutare il ritorno
di Oreste in Italia, dopo venti anni di esilio, o nel tradurre Paolo,
incatenato alle galere patrie in questa sorta di vendetta infinita
dello stato rispetto al conflitto sociale.
A genova non ricordo, c’era tanto casino… ma il tuo profilo esile e
tagliente, come la tua persona, lo vedo affiorare tra il fumo dei
lacrimogeni…
Non è dovuta ai gas quella goccia che mi bagna gli occhi… Sono felice
perchè ci siamo incontrati, perchè il 17 ottobre, allo sciopero hai
potuto stringere la piccola…mi hai detto che eri stanco, si vedeva
sul tuo corpo il segno di qualcosa di forte…ma eri al corteo e mi hai
parlato dell’India. Avresti voluto passare l’anno nuovo a Goa, lontano,
in pace… Non ce l’hai fatta a partire, o sei partito per un altro
viaggio…
Ora si affollano i se, i ma…
Ti voglio bene amico e compagno, ti voglio bene Carlo….

[…] 

ciao carlo non ho avuto nè la forza di rivederti dopo roma nè il
coraggio di telefonare per far sforzare la tua già esile voce e
costringerti a rispondere ancora sul tuo stato di salute. Vorrei ancora
scherzare con te sulle nostre questioni affettive e trovare l’intesa
nella nostra visione cosi lontana eppure cosi vicina; vorrei ancora
ridere con te dell’abbigliamento firmato "Boggi"! vorrei ascoltare
ancora le tante apparenti cazzate vertiginose che sei riuscito ad
inventarti. Ho tante cose per fortuna su cui ancorare i miei ricordi e
l’affetto sincero provato per una persona cosi speciale quale sei! Un
Bacio e un abbraccio

[…]

Ciao Carlo. Ho avuto l’onore e la fortuna di conoscerti ed apprezzarti
a varese. In due anni (poi sei andato via, chi se la scorda l’ultima
sera a casa tua !!!) ho apprezzato ed appreso la tua voglia combattere.
Ciao Brigante !!!
Elio

[…]

Viva Carlo, buona morte.

Morgana (8 anni domani

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