Laurea ad honorem in tortura

RINO RAPPUOLI ALL’UNINSUBRIA
LAUREA AD HONOREM IN TORTURA A SCOPI COMMERCIALI

I macabri
festeggiamenti del decennale di un’università che ha costruito la
propria fortuna sul sangue degli animali coinvolgono oggi una figura
emblematica, cui viene conferita la laurea honoris causa in Medicina e
Chirurgia. Dopo aver invitato il ministro Maroni, tristemente noto per le sue
politiche razziste; dopo aver invitato il ministro Gelmini prima che la
protesta studentesca le suggerisse di non presentarsi in luoghi
pubblici; dopo aver invitato Santo Versace a spiegare come si
costruisce un impero commerciale sui corpi degli animali “da
pelliccia”; dopo aver mostrato senza pudore tali amicizie, l’Università
dell’Insubria aggiunge l’ennesimo anello a quella catena di crudeltà
denunciata dalla Coalizione contro la Vivisezione nelle Università –
Offensiva all’Uninsubria.

Giovedì 20 novembre la Facoltà di Medicina e Chirurgia conferisce la laurea ad honorem a Rino Rappuoli.

Chi è costui?
Potremmo, accademicamente, esibire un freddo elenco di titoli e
pubblicazioni di questo insigne scienziato, ma quello che ci preme
sottolineare è l’impronta di morte che lascia alle sue spalle.
Responsabile della ricerca vaccini della multinazionale Novartis, è
diventato famoso per l’applicazione di biotecnologie alla produzione di
vaccini. Si tratta di quei vaccini che lui stesso provvede a
propagandare in ogni modo, nascondendo la sete di profitto dietro
l’alibi della salute collettiva. Vaccini che, coperti dall’alibi della
salute collettiva, hanno rovinato irrimediabilmente migliaia di “saluti
individuali”: quelle degli animali che Rappuoli ha “sacrificato” o
fatto sacrificare a migliaia per testare l’efficacia dei suoi
ritrovati; quelle dei bambini uccisi, paralizzati, menomati e
danneggiati in vario modo dai cosiddetti “effetti collaterali”.
A differenza degli altri farmaci, ogni lotto prodotto viene
sperimentato su animali: scimmie, cani, topi, conigli vengono
sistematicamente uccisi dopo un’orribile agonia. E ciò che raramente
viene detto è che i vaccini non sono poi così innocui sull’uomo come le
autorità e le aziende farmaceutiche vorrebbero far credere. Le
vaccinazioni obbligatorie e raccomandate vengono propagandate con il
discutibile intento di “prevenire” malattie notoriamente non gravi
(morbillo, parotite, influenza, ecc.) o già scomparse da tempo nei
paesi ricchi con il cambiamento delle condizioni di vita (difterite,
poliomielite, ecc.). Gli effetti collaterali taciuti o minimizzati per
evitare il risarcimento dei danni, o – peggio ancora – l’obiezione alle
vaccinazioni da parte dei genitori, sono invece preoccupanti: gravi
malattie del sistema immunitario, diabete, asma, autismo, poliomielite
da vaccino, allergie, patologie invalidanti e decessi, costituiscono
solo una parte dei rischi cui sono sottoposti i fragili organismi dei
neonati e dei bambini. Tanti altri effetti collaterali, probabilmente,
non sono neppure emersi nella letteratura scientifica, occultati dalle
autorità che negano sistematicamente qualsiasi correlazione fra
l’inoculazione e gli “incidenti di percorso”. Non è probabilmente un
caso che alcuni anni fa un sondaggio effettuato fra i pediatri abbia
rivelato come buona parte di essi si rifiutasse di vaccinare i propri
figli o producesse documenti falsi per contravvenire all’obbligo…

C’è chi sta dalla parte degli individui e chi da quella del profitto…
Un triste esempio valga per tutti.
Quando il Ministero della Sanità, nel 2000, impone di eliminare il
pericolosissimo mercurio dai vaccini, sospettato di causare malattie
gravissime fra le quali l’autismo, decide di dare alle aziende
farmaceutiche nientemeno che 6 anni per… smaltire le scorte. A seguito
degli esposti delle associazioni di medici e genitori allarmati, il
procuratore di Torino apre un’inchiesta. Ecco che cosa dichiara Rino
Rappuoli:
“L’Italia ha mantenuto un atteggiamento molto severo. Sei anni sono un
periodo troppo ampio? È tecnicamente impossibile per un’azienda
introdurre cambiamenti del genere dal giorno alla notte”. Non è chiaro
se i composti di mercurio nei vaccini superino i livelli di sicurezza
raccomandati: che cosa risponde Rappuoli ai genitori preoccupati delle
quantità di mercurio inoculato a neonati di tre mesi, esseri indifesi
nei confronti di una sostanza neurotossica per gli stessi adulti? “Non
si dovrebbero raggiungere i livelli raccomandati”…

Questa è dunque la ricerca scientifica che oggi si celebra all’Uninsubria.
Una ricerca che vede in ciascun animale un semplice oggetto da usare ed
in ciascun bambino un consumatore di farmaci, un oggetto da immunizzare.

Rigettiamo con tutte le nostre forze questa logica di morte.

Non c’è nulla di onorevole nel disprezzo della vita…

COALIZIONE CONTRO LA VIVISEZIONE NELLE UNIVERSITA’

www.bastavivisezione.net