Non si ferma l’ondata razzista e securitaria che, con il governo Berlusconi, ha subito una nuova accelerazione.
E adesso scende in campo anche l’esercito, sempre per "garantire la sicurezza dei cittadini".
Come sempre, nel mirino ci sono gli immigrati, clandestini e non. Ma noi sappiamo bene quali interessi difendono La Russa, Maroni, Bossi, Fini ecc.
Gli stessi che difendevano anche Prodi, Rutelli, D’Alema, Bertinotti prima di loro.
Quelli di una società basata sullo sfruttamento, con decine di impresari che ingrassano sulle spalle di maggioranze sempre più precarie e costrette a fare i salti mortali per sfamare le loro famiglie.
Eppoi: che sicurezza possono garantire militari delle forze speciali, simili a quelle che in Somalia, come in Afghanistan, hanno stuprato, torturato e ucciso gente inerme?
Quindi ci chiediamo: quale sicurezza ci serve a prescindere dal colore della nostra pelle?
Un lavoro non precario, senza rischiare la pelle, con un salario che garantisca una vita dignitosa
Una casa per tutti, contro le speculazioni e gli affitti alle stelle che la fanno diventare un lusso
Cure adeguate e gratuite, e non il rischio di morire, negli ospedali pubblici
Un’istruzione adeguata per tutti i figli dei lavoratori, e non le scuole d’elite solo per i ricchi
E ci chiediamo ancora: chi minaccia queste sicurezze?
Sono forse gli immigrati che costringono i lavoratori a subire le leggi della moderna precarietà? Sono forse immigrati i padroni che, non rispettando alcuna norma di sicurezza uccidono 1300 lavoratori all’anno nei cantieri?
Sono forse immigrati quelli che sfruttano le leggi razziste per far lavorare i clandestini a 3€ all’ora, abbassando il valore del lavoro di tutti?
Sono forse immigrati i politici che decidono nuovi tagli alla sanità e all’istruzione?
Sono forse immigrati quelli che usano cariche politiche per truffare e garantirsi l’immunità?
La risposta è molto semplice ed è no!
Lo ripetiamo ancora una volta: non cadiamo nella trappola del razzismo!
Lavoriamo piuttosto per costruire una nuova solidarietà dal basso, unendoci dal basso contro una minoranza di sfruttatori, che sono gli unici veri criminali da estirpare.
Opponiamoci alla militarizzazione dei quartieri prima che sia troppo tardi, prima che l’intera società venga trasformata in una grande caserma, dove non ci sarà né pace né sicurezza per nessuno.
Facciamo sentire la nostra voce: fuori l’esercito dai quartieri!
Comitato antirazzista milanese