Padroni Assassini!
PADRONI ASSASSINI! SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI IN LOTTA
Ieri mattina, venerdì 18 giugno, durante lo
sciopero nazionale della logistica indetto dal sindacato Si cobas contro i licenziamenti ad opera di Fedex-TNT, un lavoratore sindacalista è stato investito e ucciso da un camionista che ha forzato il picchetto davanti al deposito Lidl di Biandrate. Questa morte arriva dopo mesi in cui i picchetti dei facchini in sciopero, sparsi nei diversi magazzini del Nord Italia, sono stati attaccati violentemente in tutti i modi: cariche della polizia, arresti, botte da parte di squadracce fasciste pagate dai padroni, botte dai crumiri, botte dagli stessi padroni.
Siamo al fianco dei lavoratori e lavoratrici in lotta che subiscono quotidianamente tutto ciò, ora più che mai ci sembra importante sostenere chi da anni si batte per migliorare le condizioni a cui è costretto.
TeLOS
Operaio ucciso durante uno sciopero a Biandrate (Novara).
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A 13 anni dalla morte di Giuseppe Uva
Sono passati 13 anni dalla morte di Giuseppe Uva a Varese.
Invitiamo a non lasciar cadere nell’oblio questa terribile vicenda, rileggendo e diffondendo i testi scritti in questi anni.
Ne trovate una parte a questo link.
Collettivo Baba Jaga, comunicato a 13 anni dalla morte di Giuseppe Uva!
A Saronno, proiezione di “Uragano negli occhi”
AGGRESSIONE ARMATA ALLA FEDEX-ZAMPIERI: UN LAVORATORE E’ IN FIN DI VITA
AGGRESSIONE ARMATA ALLA FEDEX- ZAMPIERI DI TAVAZZANO (LODI): UN LAVORATORE E’ IN FIN DI VITA MENTRE LA POLIZIA STA A GUARDARE!!! FEDEX E ZAMPIERI MAFIOSI ASSASSINI!!!
Poco fa, verso l’1,00 di notte, alla Zampieri di Tavazzano il presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza è stato aggredito a colpi di bastoni, frammenti di bancali, sassi e bottiglie da una cinquantina di bodyguard assoldati dai padroni.
La squadraccia guidata dai capiclan di Zampieri, mimetizzatisi tra i lavoratori e col sostegno di qualche crumiro, ha attaccato il presidio, composto da circa 40 lavoratori del SI Cobas a mani nude, e per circa 10 minuti è stato lasciato agire indisturbato dalla polizia che era a pochi passi e non ha mosso un dito. Il risultato è un lavoratore di Piacenza con la testa fracassata, e attualmente ricoverato in fin di vita!!! Continue reading “AGGRESSIONE ARMATA ALLA FEDEX-ZAMPIERI: UN LAVORATORE E’ IN FIN DI VITA”
Saronno, Lugano… T.A.Z., occupazioni, sgomberi, cortei…
Collettivo adespota – saronno
Al Brennero c’eravamo tutte e tutti
Il 7 maggio del 2016 centinaia di persone parteciparono alla giornata di lotta al Brennero. Si ritrovarono in quella stretta valle con la necessità di contrastare una delle tante scelte scellerate da parte degli Stati: la costruzione di un muro al confine tra Italia e Austria per limitare ulteriormente la libertà delle persone, in particolare degli esclusi dalla Fortezza Europa.
In quei mesi, a seguito della chiusura della “rotta balcanica” ed in previsione del conseguente grande flusso di persone che dalla Libia alla Sicilia, proseguendo poi verso nord, sarebbero passate anche per il Brennero, lo Stato austriaco dichiarò l’intento di costruire un muro a “protezione dei propri confini”.
Lo Stato italiano invece, con la finta indignazione per la costruzione del muro, innalzava muri diversi, non fatti di cemento ma di controlli serrati in base al colore della pelle e di schiere di poliziotti con il compito di impedire agli immigrati di salire sui treni diretti al confine.
A 5 anni di distanza la vendetta di Stato, tramite il tribunale di Bolzano, ha colpito 63 compagni e compagne condannandoli a 37 anni in totale, con pene che vanno da qualche mese a 6 anni di carcere.
I reati contestati sono “danneggiamento”, “resistenza” e “concorso morale”. Le pene sono pesantissime e corrispondono, per le condanne più alte, a quelle previste per il reato di “devastazione e saccheggio”. Un vero accanimento, perché questo reato, infine, non è passato. (Questo reato, originario del codice penale fascista del 1930, prevede delle pene dagli 8 ai 15 anni di carcere ed è una delle armi più affilate che lo Stato sfodera quando gli oppressi tentano di alzare la testa. Basti pensare al suo più recente utilizzo contro i detenuti che si sono ribellati nelle carceri il marzo 2020 e ai rivoltosi che hanno animato le piazze italiane l’ottobre passato). Continue reading “Al Brennero c’eravamo tutte e tutti”
5 giugno: sCOPRI il FUOCO nait!
Saronno: presidio a fianco del popolo palestinese!
Continua la strage in Palestina sotto le bombe dello stato d’Israele.
Contro l’occupazione, l’apartheid e il massacro di Gaza.
Non possiamo che stare con la resistenza palestinese!
#gazaunderattack #savepalestine #savesheikheljarrah
8 maggio: Presidio NO INCENERITORE a Busto Arsizio
Sabato ore 15.30 in piazza S Maria a Busto si raduneranno coloro che vogliono chiudere il vecchio inceneritore di Busto che inquina da 50 anni, comporta un traffico di circa 3.000 camion al mese e che ha creato una perdita economica di parecchi milioni di euro. L’Amministrazione vuole prorogare la sua attività per altri 30 anni e coprire le perdite con l’intervento di società pubbliche tra cui Agesp (quindi soldi nostri). Viviamo in una delle zone più inquinate d’italia (abbiamo Malpensa a due passi, due autostrade, una superstrada, un tessuto industriale poco green, un forno crematorio che verrà raddoppiato per servire metà della provincia di Varese e dell’alto milanese, un Cargo Hupac e un Cargo a Malpensa, nessun intervento di mobilità sostenibile) e con alti tassi di malattie oncologiche. Per rendere l’idea di quale è stato l’inquinamento, la bonifica è stata quantificata dall’assessore regionale Cattaneo in 20 milioni di euro. Se la pensi come noi e se non vuoi regalare un futuro così alla tua città e ai tuoi figli, vieni anche tu. Più siamo, più non potranno ignorarci.
Quando dei consigli per l’autodifesa diventano “Istigazione a delinquere”
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Sulla morte di Mame Dikone Samb, in seguito a un fermo dei Carabinieri
Fonte: Hurriya. Senza frontiere, senza galere.
Le morti invisibili delle persone immigrate in Italia
Le morti e le violenze sistematiche subite dalle persone immigrate in Italia spesso rimangono ignote. Un esempio emblematico è quanto successo negli ultimi giorni.
Il 25 aprile 2021 i media senegalesi diffondono la notizia della morte di Mame Dikone Samb, avvenuta in Italia. Secondo quanto riportato da questi articoli, pubblicati a caratteri cubitali sulle prime pagine dei quotidiani locali, Mame Dikone Samb, 56 anni, nata a Ngor in Senegal e residente da diversi anni in Italia con i suoi figli a Castelli Calepio in provincia di Bergamo, sarebbe morta in seguito all’intervento dei Carabinieri, dopo un diverbio avvenuto negli uffici di una banca di Grumello del Monte (BG).
Dopo il fermo delle forze dell’ordine, che avrebbero utilizzato una pistola taser, la donna sarebbe stata portata in caserma e in seguito sarebbe stata vittima di un infarto che ne avrebbe causato la morte. Questa notizia è cominciata a circolare il 27 aprile sui social della comunità francofona anche in Italia, senza che sui media italiani ce ne fosse traccia. La prima notizia in italiano è stata pubblicata dal sito bufale.net, che si affrettava a rilevare alcune incongruità dei resoconti pubblicati in Senegal, stranamente però dedicandosi a smontare una presunta bufala che non avuto ancora alcuna diffusione sui media italiani. Solo il 28 aprile è arrivata, da fonti italiane, la conferma di questa morte, attraverso un articolo di Africa Rivista che cita le dichiarazioni dei Carabinieri di Grumello del Monte: Mame Dikone Samb è effettivamente deceduta il 16 aprile 2021 nell’ospedale di Alzano Lombardo (per una “tromboembolia polmonare bilaterale”), dove era stata condotta dopo che i Carabinieri l’avevano fermata il 14 aprile nella banca, portata in caserma e chiamato il 118 per un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Continue reading “Sulla morte di Mame Dikone Samb, in seguito a un fermo dei Carabinieri”
Continuiamo a lottare insieme ai detenuti!
Dire che nell’ultimo anno le carceri italiane sono state in subbuglio, sarebbe davvero troppo poco. Anche a Varese e Busto Arsizio, soltanto negli ultimi 7 mesi, si sono susseguiti morti in cella, scioperi della fame, proteste, rivolte, lettere di denuncia, interventi violenti della polizia, presenze solidali fuori dalle mura e inviti pubblici a scrivere ai detenuti ribelli. Le notizia principali sono raccolte qui. Continuiamo a lottare insieme ai detenuti!
Carcere di Busto: parassiti ovunque, bagni che perdono, acqua fredda, cibo immangiabile, sovraffollamento.
Apprendiamo dalla stampa di una lettera di denuncia scritta da un detenuto del carcere di Busto Arsizio. Non avendo accesso al testo integrale, riportiamo alcuni stralci tratti da un articolo di un quotidiano locale.
«Parassiti. […] Dove c’è sporco parassiti grandi e piccoli ci sguazzano. Michele, così si firma il detenuto, è allibito dalla presenza di insetti mai visti in natura né nelle classificazioni entomologiche. […] Strisciano nelle celle salendo dai servizi igienici, dai tubi idraulici, corrono lungo i muri.»
«Gli interni, le loro condizioni e le regole che governano il funzionamento del carcere sono non soltanto astruse ma al limite della decenza e della sopportazione». Continue reading “Carcere di Busto: parassiti ovunque, bagni che perdono, acqua fredda, cibo immangiabile, sovraffollamento.”
Spezzone LIBERTARIO e ANTICAPITALISTA al corteo del 1 MAGGIO
SABATO 1° MAGGIO – Spezzone LIBERTARIO e ANTICAPITALISTA
Ore 14:30 • Largo Cairoli • Milano
Ore 13:45 • Stazione • Saronno (per andare assieme)
Scendiamo in piazza! Il 1 Maggio non è una giornata di festa.
Il 1 Maggio è la giornata di lotta di tutti gli sfruttati che alzano la testa contro un mondo di ingiustizie e oppressioni.
In questo anno pandemico le difficoltà di ognuno si sono fatte sempre più pressanti:
Il lavoro, quando lo si trova, è precario; gli stipendi sempre più bassi ma affitti e bollette, invece, sempre più alti; la sanità oramai un lusso per pochi; la socialità repressa e sostituita dalla virtualità; le forze dell’ordine sempre più violente sia nelle strade che nelle carceri. Intanto padroni, politici e polizia continuano imperterriti la loro avanzata: sgomberi, multe, morti nelle carceri, coprifuoco, licenziamenti, assassinii di Stato…
Siamo stanchi di subire in silenzio mentre la nostra vita si fa sempre più misera: per questo saremo in piazza a gridare a gran voce che è sempre più necessario e urgente ribaltare questa società mortifera, andare oltre le istanze di ognuno e intrecciare lotte, idee ed energie per iniziare a creare un mondo diverso, basato su valori di solidarietà, condivisione e orizzontalità. Un mondo dove Stato e Capitalismo siano solo tristi ricordi passati.
Per farlo ci sarà bisogno di tutti noi, di tutte le nostre capacità e del nostro coraggio: in tre o in tremila, nei magazzini o nelle piazze, davanti alle case occupate o sotto le mura delle galere e CPR, nei picchetti o nei sabotaggi, in città o in montagna…. LOTTIAMO INSIEME
La terza lettera dai Ragazzi di Varese, racconta le condizioni di chi è rinchiuso a Busto!
Ecco la terza lettera dei Ragazzi di Varese, trasferiti punitivamente a Busto Arsizio dopo la potente rivolta di gennaio nel carcere Miogni. Leggi tutte le notizie qui.
“Ciao a tutti/ tutte voi, comincio con il ringraziarvi di cuore delle vostre lettere e della vostra vicinanza, ci fa molto piacere sapere che esistono ancora persone come voi, che lottano per noi e con noi contro questo regime perchè stato non si può chiamare. Ringraziamo veramente di cuore tutti voi e le numerose persone che ci hanno scritto. Cosa possiamo dirvi se non grazie di esistere.
Ci dispiace molto che non abbiamo potuto sentirvi il giorno che siete venuti qui fuori, perchè dal parcheggio esterno c’è distanza con le sezioni, e sappiamo anche che avete avuto problemi con la polizia con multe e denunce, ci dispiace per questo. Abbiamo letto attentamente anche l’opuscolo che riporta le notizie e le lettere dalle altre carceri che ci avete mandato, bhe che dire?
Dire che ti sale una rabbia furiosa? E’ poco. Dire che ti sale l’angoscia? ? E’ poco. Dire che ti viene la pelle d’oca? E’ poco. Continue reading “La terza lettera dai Ragazzi di Varese, racconta le condizioni di chi è rinchiuso a Busto!”
25 aprile 2021 a Saronno, di nuovo in piazza… e in CORTEO!
Riportiamo i commenti di alcuni dei presenti:
“Oggi un corteo di almeno 200 persone ha attraversato il centro di Saronno (in barba agli obblighi di manifestazioni statiche). Un corteo vivo e variegato che ha ricordato che resistenza e liberazione non sono solo parole legate al passato.Diversi interventi su più argomenti sono stati ascoltati da molte persone presenti nella piazza. Si è messa in luce la situazione della scuola e della sanità, dei posti di lavoro e delle lotte in atto. Si è portata una critica alla gestione della pandemia fatta di controllo sociale, coprifuoco, divieti e limitazioni delle libertà. Si è parlato di una diversa idea di cura e salute, lontana da logiche di profitto e imposizioni. Si è ribadito con forza che mai dimenticheremo la strage di Stato avvenuta nelle carceri italiane la primavera scorsa. Liberarsi oggi. La lotta non si quarantena!”
“L’Anpi e il Comune in 4 gatti e di prima mattina si ritrovano tra di loro a contarsela su. Alle 10 piazza Libertà si riempie per la manifestazione indetta dall’Assemblea Antifascista, bollata come “non ufficiale”. Tantissimi interventi su scuola, carcere, salute, coprifuoco e antifascismo. Piazza che ascolta gli interventi e applaude. Diversi cartelloni e striscioni contro l’obbligo e il passaporto vaccinale, contro il coprifuoco, per ricordare la strage nelle carceri dello scorso anno, per il mutuo appoggio, la società della cura e tanto altro ancora. Un corteo di almeno duecento persone, diversi cori tra cui: «La nostra resistenza è questa qua, mettiamoci i padroni nelle RSA!» «La nostra resistenza non è solo bandiere, violiamo il coprifuoco, quartiere per quartiere» «Disoccupazione miseria e lutto, pagherete caro, pagherete tutto»”
I detenuti si ribellano? Lottiamo insieme a loro!
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