CONTRO LA SORVEGLIAZA SPECIALE!
NON LASCIAMO SOLO CHI LOTTA PER UN MONDO PIÙ GIUSTO.
La scorsa settimana a un giovane attivista che da anni sul nostro territorio lotta contro le guerre, le fabbriche di morte, il diritto alla casa, le nocività causate da produzioni fortemente inquinanti, le misure restrittive che hanno colpito i lavoratori per la gestione politica del covid, è stata notificata la richiesta di “sorveglianza speciale” della durata di 3 anni. A proporla è la Procura di Busto Arsizio.
La Sorveglianza Speciale è una “misura di prevenzione” volta a tutelare la cosiddetta “pubblica sicurezza”, è richiesta sulla base di comportamenti e non di reati specifici. Consiste nell’isolamento sociale dell’individuo colpito e prevede numerose restrizioni e obblighi, come ad esempio il rientro notturno, l’obbligo di presentarsi in caserma in determinati giorni, il sequestro della patente, il divieto di partecipare a qualsiasi evento pubblico come manifestazioni e assemblee, la possibilità di vedere solo un numero limitato di persone, il divieto di frequentare bar, locali, piazze e altri luoghi.
Se si viola una di queste disposizioni è previsto l’arresto.
Le motivazioni della richiesta per M. si basano sulla costruzione di una presunta pericolosità sociale dell’imputato, la cui “colpa” sarebbe quella di aver partecipato attivamente, da tempo, a diversi momenti di mobilitazioni. Non possiamo accettare misure di questo tipo che comportano la repressione di un pensiero dissidente rispetto a quello che chi gestisce il potere ci vuole imporre: dalle guerre all’invio di armi che le alimentano, dall’aumento del costo della vita all’impoverimento di strati sempre più vasti della popolazione, dall’inquinamento prodotto da industrie fortemente inquinanti alle conseguenze sempre più devastanti per il nostro territorio e per la nostra salute, dal razzismo di Stato con i CPR (veri e propri lager dove gli immigrati vengono reclusi in attesa di essere espulsi solo perché non hanno documenti sempre più difficili da ottenere) alle nuove forme di sfruttamento e di schiavitù..
RETE VARESE SENZA FRONTIERE