Volantino distribuito sabato 21 luglio 2001 alla Manifestazione di Genova.
Parabellum
Ieri abbiamo assistito a una grande giornata di democrazia; infatti tutti gli spezzoni del corteo, democraticamente, senza che fossero operate distinzioni di sesso, razza, religione, idea politica ecc., sono stati caricati, picchiati, sparati dalle forze dello Stato, fino all’esecuzione di piazza Alimonda.
Chi nei mesi scorsi ha operato affinché la manifestazione di Genova si riducesse a una innocua e inutile passeggiata sotto i riflettori dei media, come quella dell’anno scorso, si è trovato spiazzato e non ha potuto far altro che deplorare gli avvenimenti, chiamando alla calma e all’abbandono della strada, proprio mentre questa intonava la vecchia bella canzone della rivolta.
Gli Agnoletto, le Francescato, i Casarini, i Farina devono essere espulsi dal movimento per la gravità dei comportamenti tenuti e delle dichiarazioni rilasciate ieri.
Diversamente da ciò che questi infami (e il loro pastore Bertinotti) sostengono, gli scontri non sono stati provocati da poche centinaia elementi estranei alla manifestazione, ma hanno visto un’ampia e decisa partecipazione, grazie alle quale l’arroganza delle forze dello Stato è stata contenuta e sono state estirpate dalle strade di Genova varie concrezioni di morte (in primis le banche) e numerose brutture mercantili.
Nella pratica, l’ideologia pacifista si è rivelata per quello che è: un elemento di debolezza mortale. Perché nel luglio 1960 le forze dell’ordine non si azzardarono a sparare, nonostante la gravità degli scontri, e ieri, invece, l’hanno fatto?
Perché allora sapevano che avrebbero dovuto scontare una risposta adeguata all’offesa.
La giornata di ieri ha messo in chiaro la differenza che passa tra i cieli dell’ideologia demo-contrattualista del Genoa Social Forum, delle Tute bianche & Co. e la natura terrena dei rapporti sociali, dove i problemi non sono mai di forma ma di forza, e dove l’Enfermé (Blanqui) continua ad avere ragione, oggi come centocinquant’anni fa.
Salutiamo il Black Block e tutti gli anonimi compagni che si sono battuti con coraggio.
Negli scontri di piazza di ieri è emersa quella comunità universale di lotta che costituisce il senso profondo dell’azione degli uomini quando si levano contro il dominio del capitale e dello Stato. Sì al movimento reale e a tutti i comportamenti che rompono con la passività.
Oggi più decisi di ieri!
Alcuni individui sostenitori della comunità umana