Due milioni di euro e un mucchio di menzogne per asfaltare un’area vergine e per il transito di 100 tir a settimana. Il Re é nudo, breve vita ad Esselunga! Riportiamo quanto pubblicato da Prospettive Vegetali, a proposito della cementificazione ed asfaltazione di aree verdi in atto a Varese per adeguare la viabilità necessaria al nuovo supermercato Esselunga. Come spesso succede, la riconversione di un’area industriale dismessa, porta con se ulteriore devastazione delle ultime aree vergini in ambiente urbano.
Perchè negli ultimi giorni abbiamo virtualmente simulato il vagabondaggio di una rana tra le vie della nostra città?
Facciamo un salto indietro per riassumere quello che è successo da quando le ruspe sono arrivate in Via Selene a Varese. Due milioni di euro per asfaltare un area vergine con 500 mt di asfalto, necessari a permettere il transito di 100 tir a settimana. Ma noi non ci arrendiamo, come le rane. MA COSA E’ SUCCESSO DA SETTEMBRE AD OGGI ?
Calendario degli eventi in Via Selene:
• E’ il 5 settembre 2020 quando viene organizzato da un gruppo spontaneo di cittadini un flash mob in via Selene per informare i residenti di quanto sta accadendo (inizio dei lavori). All’incontro partecipano il Vicesindaco Daniele Zanzi ed il Presidente della Commissione Urbanistica Luca Paris.
• Poco dopo nasce il comitato spontaneo Difendiamo Selene.
• il 10 novembre 2020, Francesca Alberti scrive un post sui social dove racconta la situazione in Via Selene, risponde Giacomo Castana (Prospettive Vegetali) per capire come rendersi utile.
• il 12 novembre l’Assessore all’Ambiente Dino De Simone dichiara che “la Palude Stoppada è completamente inerbita” mentendo e dichiarando l’area “non più zona umida”. VIDEO SU YOUTUBE (1:06:00)
• Il 20 novembre nasce la pagina facebook Varese Ama via Selene per dare un supporto artistico e provocatorio alla richiesta del Comitato di essere ascoltato in merito al consumo di suolo sull’area vergine ai margini della Palude Stoppada.
• Il 21 novembre danziamo sotto a un noce ai margini del cantiere, indossando maschere di vegetali autoctoni per manifestare il nostro dissenso. VIDEO
• il 25 novembre lanciamo la petizione. Ad oggi raggiunge 1083 firme.
• il 29 dicembre viene bocciato l’emendamento al bilancio preventivo proposto da Elena Baratelli, rappresentante di Varese 2.0 che chiede lo stralcio delle somme accantonate per via Selene, salite da 900 mila ad oltre 2 milioni.
• Il 5 gennaio senza ancora risposta, il Comitato ed il gruppo V.A.S. invitano Dino de Simone e i suoi tecnici a fare un sopralluogo del cantiere per rendersi conto delle nostre preoccupazioni.
• il 13 gennaio vengono (finalmente) ascoltati i comitati “Difendiamo Selene” e “Amici di Bizzozero” dalle commissioni Consiliari LLPP (lavori pubblici), Urbanistica e Ambiente del Comune di Varese. Si emette che il comitato avrebbe redatto un documento a cui servono risposte specifiche per garantire la tutela ambientale dell’area umida.
• Il 20 gennaio protocolliamo la consegna delle domande poste alla Commissione.
• Il 2 febbraio ospitiamo in Via Selene un tavolo con le associazioni ambientaliste per dimostrare massima apertura al dialogo purché si dia seguito alle parole. Ancora una volta presente l’assessore Dino De Simone al quale si fa notare pubblicamente che si sono infrante sufficienti regolamenti per poter incorrere nel penale.
• Il 23 febbraio, dopo il permesso dato agli addetti al cantiere di potare alcuni rami di un grosso Cedro, pubblichiamo le foto di come i rami siano poi stati spezzati senza nessuna cura.
• Il 17 marzo il noce sotto il quale abbiamo danzato, appartenuto alla famiglia Daneluzzo, viene brutalmente abbattuto senza consenso dei proprietari e senza i permessi necessari.
• Ad inizio marzo scriviamo due lettere ad Esselunga per chiedere una presa di posizione in difesa della Natura.
Abbiamo fatto al Comune le seguenti richieste, tutte protocollate:
– Presentazione della Petizione (25/11)
– Richiesta di colloquio con le Tre Commissioni Riunite (27/11)
– Richiesta di chiarimenti circa le regole di presentazione di Petizioni (9/12)
– Richiesta di accesso agli atti (16/12)
– Invio delle domande poste alla Commissione (20/01)
– Invio delle domande ai tecnici ingeneri Bertani e Gardelli (08/03)
Quando impareremo a condannare un progetto portato avanti da chi mente pubblicamente sullo stato di fatto iniziale?
Una rotonda alta 7 metri ai margini dell’area protetta PLIS, può essere giustificata solo se collegata ad una strada molto grossa (proprio quella Gasparotto-Borri caldeggiata per decenni e rimossa dal PGT proprio da questa giunta).
L’ennesimo doppiogiochismo utile solo a mettere a tacere le chiacchiere.
Il Re è Nudo. Breve vita ad Esselunga.