“Voglio smentire questa logica. Nutro la sana convinzione di riuscire ad evadere ogni domani! Tutte le argomentazioni dotate di quella “logica” che spinge verso la resa, non portano a nulla. In me, al contrario, provocano un sussulto di energia, di rabbia, di fierezza verso ciò che io ritengo un dovere, un principio. Rido spesso, di un riso amaro e critico, vedendo molti altri detenuti adagiarsi ai facili “confort” della sottomissione. Non pensano più, non sognano più, non si battono mai, si adattano solamente. Mai troppo, al loro avviso. Molto, secondo me. Il sistema penitenziaario non sarebbe così altrimenti. Gli scacchi, le bocce, i tarocchi, il ping pong…con il flaccone di sonniferi-tranquillanti-rilassanti per dormire meglio la sera, il gioco è fatto!
A questo gioco si perde sempre, compagni.
Senza aiuto esterno qui, l’evasione è perfettamente evasiva. Studiando la struttura potrei forse trovarvi una falla. E con questa prospettiva il tempo passa. Ho raccolto qualche informazione, ma non ancora sufficiente per farmi un’idea precisa. Non posso assolutamente strombazzare ai quattro venti le mie richiesta di informazioni. Nei film e nei romanzi tutto è molto più semplice”.