Questa mattina, 3 giugno, è stata effettuata un’enorme operazione repressiva a Torino su mandato del Tribunale di Torino e a firma del pm Rinaudo. Le forze dell’ordine hanno effettuato in tutto 25 perquisizioni: all’Asilo Occupato, alla casa occupata in via Lanino e in diverse abitazioni. Sono 17 gli arresti di compagni e compagne di cui 12 in carcere e 5 ai domiciliari. Tra loro ci sono Chiara, Claudio e Nico che si trovavano già in carcere.
Alle misure detentive si aggiungono obblighi di dimora, divieti di dimora e obblighi di firma per altre persone a Torino e non solo.
Gli indagati complessivi sono 111 per un’inchiesta che fa riferimento a 27 episodi avvenuti dal 2012 a quest’anno, tutti legati apparentemente alla lotta contro gli sfratti. I reati contestati sono violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, aggravati dalla reiterazione, sequestro di persona e tentata estorsione di “proroga”. Nessun reato associativo ma un colpo sferrato ad hoc per punire chi in questi due anni ha lottato nei quartieri di Porta Palazzo e Barriera di Milano rendendo la vita difficile a ufficiali, padroni e polizia.
Sicuramente la logica di questa operazione è ampia e non si ferma alla resistenza contro gli sfratti: i legami con la Val Susa, la solidarietà con i prigionieri No Tav, l’unione di tante lotte e il rafforzamento di molti rapporti in tutta Italia sono nel mirino di Lor Signori che giudicano tutto questo pericoloso per loro e quindi da fermare e sradicare. E che sia un monito esemplare per tutti gli altri.
Non dimentichiamo tutte le parti coinvolte in questa faccenda: il tribunale di Torino, asservito come sempre ai poteri forti della città; palazzinari, banchieri, cementificatori e il Partito Democratico che ne esprime gli interessi; la polizia, esecutore materiale degli arresti, i media, che producono una narrazione dei fatti favorevole ai loro finanziatori, guarda caso gli stessi prima citati.
Solidarietà, complicità e affetto ai nostri compagni e alle nostre compagne, insieme alla certezza di rivederci presto.
Fabio, Paolo, Andrea, Fra, Michele, Toshi, Daniele, Nicco, Beppe, Chiara, Nico, Claudio, Gabrio, Marco, Marianna, Maria, Simona, Moski, Rasta, Sofia, Davide, Simone, Claudia, Graziano, Pier, Cam, Mattia, Fabi e Sabbo LIBERI E LIBERE SUBITO!
solidali della provincia di Varese