VENERDÌ 6 DICEMBRE h 8.00, DAVANTI AL SANTUARIO DI SARONNO!
Manifestiamo contro lo smantellamento della scuola pubblica. Nella nostra regione, Maroni ha deciso di impiegare l’80% dei 51 milioni destinati alle scuole pubbliche, per finanziare scuole private. Senza limitarsi esclusivamente alla Lombardia, l’Italia è il paese che ha tagliato più di qualsiasi altro Stato europeo sull’istruzione: -10,4% insieme all’eliminazione di 100mila cattedre e da un alleggerimento dei conti anche dell’università: meno 9,2 per cento in 24 mesi.
Manifestiamo contro le scuole fatiscenti e la scelta di investire in nuove e inutili apparecchiature (tablet, lavagne elettroniche ecc.) invece di garantire la sicurezza degli edifici nei quali passiamo gran parte delle nostre giornate.
Manifestiamo contro l’aumento delle tasse scolastiche e dei prezzi dei mezzi di trasporto che, in questo periodo di crisi, vanno ad aggravare ancora di più la situazione di famiglie che a stento riescono ad arrivare a fine mese.
Manifestiamo contro l’introduzione del registro elettronico che scheda gli studenti sempre più visti come numeri e non come persone.
Manifestiamo in solidarietà agli studenti di Gallarate manganellati dagli sbirri durante il corteo del 22 novembre.
Manifestiamo contro la scuola autoritaria e gerarchica perché ne vogliamo una autogestita e libertaria, creata dagli studenti per gli studenti.
Ci riprendiamo le strade per essere nuovamente i veri protagonisti dei luoghi che viviamo.
VENERDÌ 6 DICEMBRE h 8.00, DAVANTI AL SANTUARIO DI SARONNO!
Info sul profilo facebook: collettivo anopticon
6 DICEMBRE CORTEO A SARONNO
L’annuncio di una nuova legge che avrebbe peggiorato l’organizzazione delle scuole aveva spinto, l’anno scorso, moltissimi studenti ad occupare le strade di Saronno e di tutta la provincia per manifestare il proprio dissenso. Dopo che il ddl aprea non è stato approvato, sembra che tutti i problemi che colpivano le scuole siano tutto d’un tratto scomparsi, ma è impossibile non notare la povertà, la rabbia e la crisi che al giorno d’oggi colpisce famiglie, anziani, giovani, e non risparmia certo le scuole. L’università diventa sempre più un lusso che solo pochi si possono permettere. Nello stesso senso va anche la crescente differenza di reddito medio delle famiglie dei ragazzi iscritti ai licei e di quelli iscritti negli istituti tecnici. E tutto questo mentre continuano gli aiuti economici pubblici alle scuole private. Mentre una fetta consistente di scuole su e giù per lo stivale cadono letteralmente a pezzi o sono invase dall’amianto, i soldi vengono spesi per aumentare il controllo sugli studenti, sempre più pensati e trattati come carcerati. Telecamere ad ogni ingresso, controlli costanti della polizia dentro e fuori le scuole, cariche e denunce ai cortei di protesta. L’ultima pensata è quella della proibizione del fumo nei plessi scolastici. Le libertà individuali anche dentro le scuole, come nel resto della società, vengono sempre più erose. Sfortunatamente è sempre più raro vedere ragazzi che si uniscono nelle lotte per combattere situazioni che li riguardano in prima persona. Cosa possiamo fare per cambiare questa situazione? Crediamo che prendere coscienza del modo in cui si percepisce la scuola, nonostante questa vari da persona a persona, sia il primo passo verso un atto di resistenza contro la quotidiana passività. La scuola insegna, non ad emanciparsi, crescere e autodeterminarsi, ma a rendersi utili alla società. A che tipo di società ci dobbiamo rendere utili? Forse a quella rappresentata da politicanti, una società verticistica, dispotica, autoritaria, capitalista, protetta dai cani da guardia pronti a reprimere violentemente ogni atto di ribellione e in cui l’unica cosa importante è credere ciecamente nei suoi valori, il profitto e il “progresso”, nella sua cultura e nelle sue strutture. Abbiamo scoperto invece l’anno scorso, durante le autogestioni e le manifestazioni, che il desiderio di studiare nasce dagli studenti in ambiti liberi, gioiosi, non gerarchici e solidali. Siamo noi studenti che siamo pronti a mettere in discussione parte di quello che ci circonda per essere i veri protagonisti dei luoghi che viviamo e sta a noi partecipare attivamente e resistere con ogni mezzo necessario!
Verso nuove mobilitazioni!
Venerdì 6 dicembre corteo a Saronno, puntello al santuario!