Grande è la confusione sotto il cielo …di SEL.
«In questi mesi abbiamo difeso in “maggioranza” la possibilità di un dialogo con gli occupanti del Vecchio macello.
Dialogo che il sindaco Porro non ha mai rifiutato sia sui bisogni espressi che sulle istanze poste dagli occupanti. Con intelligenza ha scelto di non usare la forza per la soluzione di un atto che comunque è di illegalità, fin quando lo stabile non fosse servito al comune per altra destinazione.
Le utenze, acqua e luce, al contrario di quanto strumentalmente si è voluto far credere non sono mai state fatte ricadere dall’Amministrazione “sulle spalle” dei cittadini saronnesi. Anche qui gli occupanti, pur di non riconoscere l’autorità istituzionale, hanno preferito agire illegalmente, allacciandosi con vari espedienti alla rete idrica e a quella elettrica.
La linea scelta del dialogo, che, prima come Sinistra Saronnese, oggi come SEL condividiamo pienamente, significa innanzitutto capacità di “mediazione”, riconoscimento dell’altro come interlocutore, sia da una parte che dall’altra.
Il Sindaco non è un “podestà” di regime ma un rappresentante del popolo democraticamente eletto. La legalità non è questione formale non attiene alla mistica della sicurezza, tanto cara alle destre; è questione di diritti, doveri e mezzi-strumenti per rivendicarli.
L’occupazione avrebbe potuto trovare, giustificazione, anche nella sua illegalità, solo se capace di trascendere l’appropriarsi illegale di un “bene comune” da parte di pochi (pochissimi) per il raggiungimento di un obiettivo politico diverso: l’apertura di un “tavolo” di confronto in città sul problema casa, l’apertura di uno spazio di aggregazione e socializzazione per i giovani, la riconsegna alla comunità intera dello stesso bene rivitalizzato, sottratto a eventuali privatizzazioni.
Se rimane la sottrazione illegale di un bene comune (questo è un immobile comunale) per consegnarlo all’uso privato di pochi, rimane un semplice atto illegale e ingiusto proprio nei confronti della comunità tutta.
Per questo non possiamo condividere la presa di posizione di Attac-Saronno e del Comitato acqua, in merito al taglio dell’acqua allo stabile occupato.
Perché fuorviante: che l’acqua sia un bene comune è cosa che condividiamo, e per la quale ci siamo sempre impegnati al pari di molti altri, ma crediamo non possa sottrarre nessun privato al dovere di corrispondere il canone relativo, ancor meno ad allacciarsi autonomamente e abusivamente alla rete idrica … Sarebbe troppo comodo, politicamente irrilevante e economicamente disastroso proprio per la difesa dell’acqua come bene comune.
Oggi lo stabile del “vecchio macello” è stato finalmente destinato ad un nuovo utilizzo di rilevanza sociale. E’ giusto che l’occupazione finisca.
Sinistra ecologia e Libertà, ribadisce il proprio sostegno, in questa vicenda, alle scelte del Sindaco e dell’Amministrazione. Auspica che l’occupazione termini pacificamente e con l’apertura di un “tavolo” di confronto tra tutti i soggetti sociali e politici sul problema casa a Saronno e che questa esperienza sia utile per individuare soluzioni nuove ai bisogni della comunità.
Sinistra Ecologia e Libertà – 18.11.2013»