UN’OPERA INUTILE, COSTOSA E PERICOLOSA CHE:
• aggrava, sulla tratte B2 e C, il rischio diossina, conseguenza del disastro dell’ICMESA del 1976 e ancora presente nel terreno;
• acuisce i pericoli dovuti all’intensificarsi del traffico, specie in prossimità di accessi e svincoli, diventando una gigantesca calamita di
traffico automobilistico;
• insieme alle altre autostrade in progetto (TEM, BREBEMI, Rho Monza ecc.), e alla tratta lombarda del TAV diventa parte di quella
“ragnatela lombarda” di infrastrutture che spingerebbero ancora di più sul mercato logistico (gestione e movimentazione merci) nella nostra regione, (mercato trainato anche dal miraggio EXPO) scatenando ancor di più la corsa al capannone;
• minaccia le ultime aree libere, verdi, boschive e agricole, completando gli effetti devastanti del consumo di suolo nel territorio
brianzolo (dai boschi del Lura al Bosco della Moronera, al Bosco delle Querce a Seveso e tante altre);
• persevera in un modello di mobilità fondato sul binomio auto/alta velocità ormai non più sostenibile, con un’opera per altro resa inutile dall’attivazione della tratta Saronno-Seregno che, completando l’asse ferroviario est-ovest, permetterà di collegare Malpensa
e Bergamo (ed anche Varese-Nord e Bergamo) passando per i nodi di Saronno, Seregno e Carnate;
• nuoce all’interesse pubblico poiché si utilizzano in quest’opera risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate per le scuole, la sanità, la salvaguardia del territorio e la salute;
• scavalca e umilia le popolazioni locali il cui diritto di decidere del proprio futuro – insieme alla salute – viene sacrificato agli interessi che stanno dietro la realizzazione di queste opere decise sopra le nostre teste.
Nei mesi scorsi grazie all’impegno di tutti i Comitati e le Associazioni impegnate sul territorio è crollato finalmente il muro di silenzio sul rischio diossina connesso alla Pedemontana, mentre dal punto di vista finanziario l’opera è sempre più traballante visto, che faticano ad arrivare i soldi (soprattutto quelli che dovrebbero arrivare dai privati).
IL RISCHIO TUTTAVIA CONTINUA AD INCOMBERE: oggi Pedemontana è più debole, ma è ancora fortemente voluta dai potenti interessi affaristici e politici che la sostengono e la prospettiva è quella di una realizzazione “a pezzi” (la cosiddetta “faseizzazione” )
man mano che arrivano i finanziamenti. Per questo è importante dare vita di nuovo ad una grande mobilitazione.
NO ALLA PEDEMONTANA, SI ALLA TUTELA DELLA SALUTE E DEL TERRITORIO,
CHIEDIAMO lo Stop alla realizzazione della Pedemontana, la messa in sicurezza dei territori inquinati dalla diossina, lo sviluppo di un’altra mobilità, a partire dalla riqualificazione e valorizzazione delle reti esistenti in particolare del trasporto pubblico su ferro.
22 SETTEMBRE 2013, CONCENTRAMENTO ORE 14:30 PIAZZA CARENDON, QUARTIERE SAN GIORGIO, DESIO
AL TERMINE INTERVENTI E CONCERTO CON: DODO VERDICT-GRAMMLO’-PORNORIVISTE
Apprezzeremo se i partiti non porteranno bandiere e striscioni. Riteniamo inoltre di accettare le adesioni di partiti che sono concretamente contrari alla pedemontana e alle grandi opere inutili.
Ribadiamo che il movimento contro Pedemontana è un movimento plurale, democratico e aperto che si rivolge a tutte le persone, senza distinzioni e senza discriminazioni; e proprio per queste ragioni è incompatibile con ideologie razziste, xenofobe o fasciste.