(Pzza Volontari della Libertà/C.so Sempione). L’assemblea popolare inizierà alle ore 21.00 con AGGIORNAMENTI SULLA LOTTA NO ELCON.
– PRESIDIO NO TAV-
Nella notte fra il 19 e il 20 luglio, il corteo No Tav è stato aggredito in modo premeditato e violento da parte di polizia, carabinieri ed alpini che attendevano i manifestanti al di fuori delle reti del cantiere/fortino di Chiomonte dove lo stato, la mafia e la politica vorrebbero farla da padroni per garantire gli interessi dei pochi privati, attribuendosi inoltre il ruolo di difensori della democrazia a colpi di lacrimogeni, manganellate e ruspe devastatrici.
E’ stato un agguato in piena regola che si è trasformato in mattanza (con caviglie e braccia spezzate, teste squarciate da manganellate e la solita pioggia di lacrimogeni): il resto sono menzogne da spacciare attraverso i media e in particolare qualche servo giornalista senza dignità, con l’obiettivo di nascondere la verità.
Una violenza preordinata quella delle forze dell’ordine, che caricano con la celere i No Tav ancora distanti dalle reti e completamente a freddo. Lo fanno all’interno di un sentiero di montagna strettissimo e pericoloso dove la gente cade, viene calpestata e poi ferita, ripetutamente, dai manganelli di ordinanza e inseguita addirittura nei boschi (già affumicati dai fumi illegali sparati dalla polizia). Si contano 63 feriti tra i No Tav, escludendo da questo conto le semplici contusioni e intossicazioni da gas lacrimogeni che oramai non fanno più testo.
Da segnalare all’interno del cantiere la presenza dei due mastini della procura che hanno l’ossessione dei No Tav, Padalino e Rinaudo, erano li per caso oppure già sapevano che avrebbero fatto degli arresti?
Ci sono molti anziani tra i più di cinquecento manifestanti, sono loro i primi a non farcela a scappare e gruppi di più giovani provano a frapporsi: tra di loro troviamo i 7 arrestati di cui la Questura di Torino, per mano del vendicativo Petronzi, si vanta.
Ennio, Luke, Matthias, Piero, Marcello, Gabriele e Alberto sono i sette arrestati di questa notte di violenza, notte in cui il movimento No Tav ha dimostrato una volta in più cosa vuol dire lottare e resistere tutti insieme, anche nei momenti difficili.
Il 23 luglio sei dei resistenti sono stati posti agli arresti domiciliari, un altro è sottoposto all’obbligo di dimora.
Lunedì 29 luglio, la Digos ha effettuato una decina di perquisizioni tra Torino e la Valle di Susa, compresa la Credenza di Bussoleno, mentre alcuni mezzi delle forze dell’ordine sostavano nei pressi del campeggio No Tav; sottratti dalle abitazioni telefoni cellulari e computer portatili, dodici avvisi di garanzia ma nessuna misura cautelare.
L’impianto accusatorio concentrato sull’attacco alle reti del 10 luglio 2013 e orchestrato dalla procura di Torino, con i suoi soliti tristissimi PM Padalino e Rinaudo, includel’articolo 280 (attentato con finalità di terrorismo) rievocando e riesumando i putridi teoremi del loro defunto predecessore, Maurzio Laudi.
La risposta no tav ai deliri terroristi della Procura di Torino non si è fatta attendere. Ieri sera, martedì 30 luglio almeno duemila persone si sono ritrovate nella piazza del Comune di Bussoleno per respingere al mittente le assurde accuse di terrorismo e manifestare solidarietà ai no tav che sono stati perquisiti e poi sbattuti come mostri in prima pagina, fatti oggetto di articoli falsi e infamanti da parte di stampa e tv.
Se lottare per difendere la propria terra e i propri diritti significa essere terroristi,
allora “siamo tutti terroristi”!
Certamente neanche questo basterà a fermare i valligiani, così come nessuna barbara ed infima repressione può fermare una battaglia popolare e di massa.
Domani il presidio settimanale del mercoledì lo dedicheremo alla lotta No Tav .
Ribadiamo la piena solidarietà ai valsusini e alla loro lotta perchè è anche la nostra! Siamo tutti #NOTAV!