I Cie, ex Cpt, sono luoghi di detenzione amministrativa sottoposta all’utorità di polizia quindi, da un punto di vista giuridico, propriamente equiparabili ai Lager nazisti. Istituiti dal governo di
centro-sinistra nel 1998 con la legge Turco-Napolitano e condotti a compimento dalla destra, sono parte integrante e costituente di un meccanismo perfettamente oliato che alimenta il
circuito dello sfruttamento.
Attualmente in Italia ci sono 13 Cie, ma il governo vorrebbe costruirne altri 10
entro breve.
Lo stato razzista rinchiude nei Cie, per poi espellere coercitivamente, donne e uomini immigrati senza il permesso di soggiorno, persone che hanno richiesto lasilo politico, chi ha lavoro e carte in regola ma con vecchi decreti di espulsione sulle spalle, chi ha finito di scontare una pena in carcere e tante donne che spesso sono vittime della tratta. Gente che sfuggita da persecuzioni, violenze e prostituzione, da guerre e fame che il capitalismo occidentale produce per continuare indisturbato a dominare e a razziare il mondo.
Nel 2004 stata istituita Frontex – lAgenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne. Finora Frontex, per gestire il sistema dei rimpatri a livello europeo, ha avuto a disposizione voli charter per le deportazioni di massa. Ma nelle scorse settimane il governo italiano, per voce di Maroni, ha sostenuto che Frontex deve diventare una struttura veramente operativa“, aggiungendo ai compiti di controllo dei confini terrestri e marittimi
dell’Unione europea e ai voli di rimpatrio anche la gestione dei Centri di identificazione ed espulsione mediante l’istituzione di Cie europei.
Quotidianamente dai Cie arrivano notizie di soprusi e maltrattamenti. Il cibo pessimo, scarso, condito con psicofarmaci e perfino avariato . Le forme di protesta vengono spesso represse con
feroce violenza e le per chi reagisce sono sempre alte. I ricatti sessuali nei confronti di donne e trans sono allordine del giorno; molestie e stupri da parte delle guardie sono un rischio costante e troppe volte una realt. Se una donna reagisce a questo stato di cose le ritorsioni sono terribili.
La crescente esasperazione di chi rinchiuso/a in questi lager della democrazia porta a pesantissime forme di autolesionismo fino ad arrivare in alcuni casi al suicidio. La propaganda razzista sostenuta dallossessione securitaria alimenta le paure eliminando il rischio che qualcuno manifesti repulsione per metodi cos spietati e disumani.
Dallapprovazione del nuovo Pacchetto Sicurezza nellagosto 2009 che ha introdotto il reato di clandestinit e il prolungamento fino a sei mesi del periodo di detenzione nei Cie (che Maroni vorrebbe portare a 18 mesi entro fine anno!) le lotte allinterno di questi lager non si sono mai fermate. In alcune occasioni la determinazione e la rabbia hanno portato a coraggiose rivolte e fughe. Allesterno queste lotte sono sostenute in molteplici forme: presidi, sostegno agli scioperi della fame, iniziative nelle citt per informare e rompere le complicit con i responsabili e gli speculatori che si ingrassano con laffare Cie: Croce Rossa, Misericordia, Sodexo, Concerta, Lega Coop.
I Cie di Modena e Bologna, gestiti dalla Misericordia di Daniele Giovanardi e diretti da Anna Maria Lombardo, sono carceri speciali per immigrati ed immigrate: condizioni interne particolarmente dure e disumanizzanti, regolamenti totalmente arbitrari, contatti con lesterno difficoltosi quando non impossibili. In particolare, il Cie di Modena rappresenta la sperimentazione di un modello di isolamento per i lager del futuro. Non per nulla l dentro stata portata Joy, nel tentativo di isolarla dalla rete solidale che lha sostenuta per il suo coraggio nel non tacere sul tentativo di violenza sessuale da parte dellispettore capo del Cie di Milano, Vittorio Addesso.
Linternamento degli immigrati un lucroso business. La Confraternita delle Misericordie guadagna 75 euro al giorno per ogni persona reclusa nel Cie di Modena e 72 per quello di Bologna. I responsabili della gestione di questi lager non sono entit astratte ma collaboratori e approfittatori concretamente esistenti e contro i quali possibile indirizzare le nostre lotte. Lopposizione ai Cie si alimenta, infatti, delle proteste e delle rivolte interne e dei contributi solidali di chi lotta al loro esterno.
Per tutte queste un coordinamento di compagni e compagne che lottano attivamente contro
i Cie ha indetto un corteo comunicativo e senza bandiere di partititi o sindacati a Modena per il 19 giugno prossimo.
Contro i Cie e contro i responsabili di queste strutture, in primis contro la Misericordia di Daniele Giovanardi.
Per far conoscere alla citt le nefandezze che quotidianamente avvengono dentro questi lager.
Contro la vergogna delle deportazioni.
Appuntamento alle 15.30 nel parcheggio sul retro della stazione
ferroviaria
Al fianco dei reclusi e delle recluse che si rivoltano!