Ai comitati in lotta contro la Pedemontana e la depredazione del territorio, alla cittadinanza brianzola tutta ed alle istituzioni coinvolte,
il 27 novembre 2011 è stata occupata, o meglio liberata dalle (il)logiche speculative, un’area adiacente al tracciato dell’autostrada Pedemontana, nello specifico l’ex-tiro a segno di via Milano al confine con Seregno. Ad un anno dal commissariamento del comune per mafia, la distruzione del territorio è stata solo tamponata nel PGT, ma inceneritore ed autostrada sono comunque dietro l’angolo. Oltre allo svincolo ovest con la milano-meda e quello con la milano-lecco ad est, in zona ospedale è previsto un mega-autogrill, mentre nei pressi della discarica di rifiuti tossici di via Molinara sorgerebbero il polo logistico ed il centro manutenzione di tutta la grande opera viaria. Essendo dunque Desio centro nevralgico e geometrico della tratta autostradale abbiamo ritenuto più che emblematico iniziare da qui la fase di presidio permanente, dato che in primavera dovrebbero iniziare le cantierizzazioni. Facciamo dunque appello a tutti i comitati e chiunque senta viva dentro di sè questa causa a supportare diffondendo la voce dell’iniziativa ed a partecipare al presidio con la presenza fisica, con le staffette di veglia, con il supporto materiale (cibo, acqua, materiale elettrico, materiale informativo, etc.) e con la voglia di fare, non tanto per fare, ma definendo gli obiettivi comuni attraverso un’assemblea settimanale. Sappiamo che lo stabile è stato vinto all’asta da una proprietà alla quale diciamo che non è nostra intenzione arrecare danni alla struttura, al suo valore storico ed economico, bensì in questi giorni riqualificheremo l’area e porteremo le ragioni di questa azione con una delegazione che, dopo l’assemblea al presidio, presenzierà al consiglio comunale di martedì 29 ed alle prossime iniziative dell’amministrazione con un volantinaggio ed un documento con le Nostre istanze. Vorremmo inoltre provare a fare un incontro con il privato che ha acquisito lo stabile per cercare di risolvere la questione informalmente accordandoci per l’utilizzo dello spazio nel frattempo che i progetti sull’area e quelli dell’adiacente autostrada non saranno definiti con la partecipazione delle comunità locali alle decisioni di interesse pubblico, quindi avendo accesso a tutte le informazione e snocciolando ogni problema. Pemettendo che la nostra posizione resta quella della contrarietà all’opera ed a quelle ad essa connesse, vogliamo evidenziare che non si tratta solo di mancanza di trasparenza, ma di una situazione della stessa tragicità della Val Susa e del Parco del Vesuvio, dato che si continua a scavare ed edificare nelle zone colpite dal disastro di Seveso, violando l’omonima direttiva europea che ha fatto giurisprudenza proprio dal caso Icmesa del ’76.
Nel frattempo le nostre proposte, che vanno oltre la questione della pedemontana, sono quelle di proporre iniziative pubbliche sui temi del consumo di territorio, dei rifiuti zero e delle alternative rinnovabili e autonome ai combustibili fossili, di lasciare spazio alla libera espressione attraverso mostre fotografiche, di pittura e scultura, proiezioni video, esibizioni musicali, performance teatrali e di ogni altra arte. Vorremmo anche istituire una scuola di italiano per stranieri e di lingue per tutt*, e dei laboratori/corsi pratici, dalla riparazione/riuso/riciclo alla cucina, dalla giocoleria/arti circensi al cucito, etc. Il tutto chiaramente autofinanziato con iniziative benefit dentro e fuori lo spazio liberato.
Siamo altresì determinati a perseguire questi obiettivi ed a portare avanti queste pratiche anche in altri luoghi diverso da questo, consapevoli che il tracciato di pedemontana è molto lungo e che, non solo lì, sono presenti una bella cifra di edifici ed aree in stato di abbandono e/o degrado, che meritano di essere riqualificate, piuttosto che divenire oggetto di espropri, per grandi opere inutili, e di affari, attraverso il movimento terra, le rendite fondiarie ed il calcestruzzo armato. Se questo è lo sviluppo: SARA’ DURA !!!
Siamo altresì determinati a perseguire questi obiettivi ed a portare avanti queste pratiche anche in altri luoghi diverso da questo, consapevoli che il tracciato di pedemontana è molto lungo e che, non solo lì, sono presenti una bella cifra di edifici ed aree in stato di abbandono e/o degrado, che meritano di essere riqualificate, piuttosto che divenire oggetto di espropri, per grandi opere inutili, e di affari, attraverso il movimento terra, le rendite fondiarie ed il calcestruzzo armato. Se questo è lo sviluppo: SARA’ DURA !!!
Presidio Permanente Contro Pedemontana