Riceviamo e pubblichiamo il testo di un volantino antimilitarista diffuso sabato 26/03/2011 a Varese.
Contro le guerre e i padroni, viva la ribellione libica!
“Tutto il mondo ha capito che la libertà è solo una menzogna quando la grande maggioranza della popolazione è condannata a un’esistenza di miseria e, priva d’istruzione e d’agi e di pane, è destinata a fare da serva ai potenti e ai ricchi.”
M. Bakunin
Sono tempi di guerra, tempi di repressione, di bombardamenti, tempi di ribellione nei paesi asiatici ed orientalii. Come di consueto questi interventi militari, camuffati sotto il nome di ”missione di pace”, non sono altro che azioni militari per salvaguardare interessi economici dei paesi capitalisti e per un controllo globale delle popolazioni, soffocando così le insurrezioni popolari. Lo Stato Italiano ha un lungo elenco di morti: Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan; sono veri e propri interventi militari di guerra, i mezzi sono bombardamenti aerei e missili sulla popolazione indifesa.
Altre insurrezioni sono avvenute subito dopo in: Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto, Yemen e Bahrein, con dure repressioni e morti.
Sulla questione Libica è apparso subito gli interessi petroliferi e di gas; posizioni strategiche e geopolitiche. L’insurrezione da parte del popolo libico è una forte risposta al tiranno Gheddafi, le dure repressioni di conseguenza hanno portato ad un intervento terroristico da parte della NATO, avendo così le basi per un controllo strategico e una falsa stabilizzazione del paese, espandendo così il libero mercato capitalistico, togliendo forza lavoro al povero per arricchire le tasche dei padroni, approfittando delle sofferenze dei lavoratori.
L’aumento consumistico dell’uomo di petrolio, gas, carbone e altro; comporta che lo stato, il capitale e le multinazionali provochino questi interventi sulle popolazioni più povere. Guerre combattute per un unico interesse: l’espropriazione delle risorse energetiche e naturali nei confronti di un popolo indifeso. Il nostro consumo sfrenato è la causa di queste morti assurde, non solo dei popoli occidentali, altrettanto dei popoli di tutto il pianeta. Un popolo non ha bisogno di interventi esteri per la sua liberazione, la sua unica arma è la determinazione spontanea e la libera scelta per la sua autonomia. L’Italia risulta essere tra i primi cinque paesi al mondo nell’esportazione di armi da guerra, gli affari sporchi tra il governo di Berlusconi e Gheddafi.