Corteo a Saronno sab. 19 marzo – ore 15 P.zza S.Francesco
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In Febbraio la Questura di Varese consegna a 12 ragazze e ragazzi della provincia altrettanti Avvisi Orali, vere e proprie minacce intimidatorie, che invitano a ricondurre la propria condotta su binari tracciati, pena la fascistissima Sorveglianza Speciale, provvedimento che tra le altre cose prevede: l’impedimento ad uscir di casa tra le 21 e le 7 di mattina, la revoca di patente e passaporto, l’impossibilità di frequentare assemblee e iniziative pubbliche, l’impossibilità di stare con pregiudicati o con più di un certo numero di persone contemporaneamente – e tutto senza il bisogno di una sola condanna.
Questa non e’ che una delle numerose azioni di repressione preventiva che si va perfettamente ad inserire nel clima creato da chi ogni giorno si dà da fare affinché ogni dissenso venga spento sul nascere, affinché nessuno si arrischi a mettere in dubbio che questa sia l’unica, nonché la migliore, delle realtà possibili, affinché questa società sempre più alla deriva sia mantenuta pacificata.
Questo provvedimento è ovviamente la diretta conseguenza delle lotte intraprese nel corso degli ultimi anni. Lotte contro la speculazione edilizia, che devasta un territorio al collasso, lasciando comunque molte persone e famiglie nell’impossibilità di potersi permettere un tetto sulla testa; lotte contro il razzismo dilagante, legittimato da partiti interessati sempre più solo alla cadrega, al costo di conquistarsela sulla vita di chi ha spesso la sola colpa di essere “straniero”; lotte per gli spazi sociali, inesistenti nel varesotto, e per l’autogestione, unica vera alternativa alle ingiustizie di ogni governo;lotte contro il folle ritorno del nucleare in Italia, ennesima catastrofe nel delirio dei Potenti.
Non siamo però così ingenui da credere che siano solo i ribelli ad essere il bersaglio del controllo e della repressione che sempre più caratterizzano la nostra società: per lo Stato siamo tutti potenzialmente pericolosi e potenzialmente sovversivi, e lo dimostrano le misure messe in atte da chi ci governa: telecamere ad ogni angolo, militari nelle strade, ordinanze orwelliane che impediscono, ad esempio, di bere per strada o di trovarsi nei parchi in più di tre persone contemporaneamente, utilizzo sempre più massiccio di psicofarmaci, somministrati fin dalla giovanissima età, criminalizzazione degli immigrati (considerati pericolosi in quanto tali) e costruzione di lager (gli ex CPT, ora chiamati CIE) dove rinchiudere una parte degli indesiderati… E’ ovvio che si è instaurato un clima di guerra interna permanente, ed ognuno di noi è chiamato ad essere mobilitato costantemente con l’illusione di poter infine superare questa situazione di crisi.
E’ chiaro che lo Stato, ogni Stato, ha imparato a considerare ciascun “suddito” come un potenziale pericoloso nemico, ed è per questo che si affanna nel cercare mille e più modi per spiarlo costantemente ed eventualmente reprimerne ogni espressione di ribellione, dissenso, o anche solo “diversità”, per assicurarsi il potere su chiunque, anche chi non accetta o non può diventare un utile strumento del controllo e della repressione. Ognuno di noi deve lavorare per la piovra statale, rendendosi uno dei suoi tentacoli, per permettergli di arrivare sempre ovunque.
Da quanto non siamo più liberi di dire ciò che pensiamo, di andare dove vogliamo o solamente di vivere come vogliamo? Noi ci siamo accorti a nostre spese di cosa voglia dire abitare in questo sistema in costante crisi e pericolo, e non abbiamo intenzione di sacrificarci per la perpetuazione del suo sistema di dominio ed ingiustizie.
Se è in conseguenza delle nostre lotte quotidiane che ci hanno denunciato e che cercano di intimidirci, noi vogliamo affermare che è la nostra stessa esistenza ad essere incompatibile con la realtà che ci vogliono costringere ad accettare.
E’ quindi per rilanciare tutte le lotte che giornalmente intraprendiamo, e per dare un avviso anche noi, avviso che non ci faremo intimidire, che indiciamo un corteo per le vie di Saronno.