26/11 corteo studentesco a Saronno

Volantino del corteo

(Vedi anche il comunicato del Telos occupato).

Il 26 novembre scenderemo per le strade della nostra città portando con noi la nostra indignazione e la nostra rabbia. Rabbia contro un sistema che taglia i fondi scolastici penalizzando, neanche a dirlo, noi studenti: la scarsità dei fondi determina infatti strutture fatiscenti (basti guardare i laboratori delle nostre scuole) e mancanza di personale. Il tutto si ripercuote sulla nostra istruzione, un’istruzione che risulta impoverita quantitativamente ma sopratutto qualitativamente. Non è così per i “cari amici” delle scuole private, che non vengono toccati minimamente da questo “taglia-taglia” generale, ma anzi vengono agevolati con finanziamenti e incentivi governativi. Il governo fa di tutto per creare una scuola elitaria, in cui solo pochi (i ricchi) hanno diritto all’istruzione mentre i più vengono relegati a uno stato di ignoranza, uno stato che permette ai potenti di gestirci e di governarci meglio.
E’ sempre per indottrinarci e per “insegnarci ad ubbidire” che si tenta di militarizzare la scuola: conferenze con militari, per farci apprezzare la disciplina marziale e gli eroi, “portatori di democrazia” a suon di bombe e mitra, ed ovviamente il famoso progetto “allenati per la vita”, un vero addestramento paramilitare per avviarci al favoloso mondo dei mercenari di Stato.
Ci viene detto che i tagli sono necessari per superare la crisi economica, curioso è il fatto che solo sulla scuola si sia disposti a “risparmiare” mentre si aumentano le spese nel settore militare, in quello burocratico (alti funzionari che pur non facendo niente prendono 3 o 4 stipendi). Le vittime di questa politica elitaria non sono solo gli studenti, ma anche i lavoratori: licenziamenti di massa, precariato, bassissime remunerazioni. E appena si prova ad alzare la testa e a far valere i propri diritti la repressione è durissima; i fatti di Brescia lo dimostrano: i migranti che hanno provato a ribellarsi ad una legge, che li vuole una merce da acquistare nel momento del bisogno e da rimpatriare quando questo bisogno viene meno, si sono trovati manganellati, arrestati e poi in fretta e furia cacciati dall’Italia. Il messaggio è chiaro: i nuovi schiavi non devono provare a ribellarsi!
L’unico modo che abbiamo per opporci a questa politica repressiva è di creare (o supportare) spazi autogestiti, sia all’interno della scuola che fuori, in cui poter eludere il controllo asfissiante cui siamo sottoposti, in cui esprimere al meglio i nostri bisogni senza alcun tipo di limitazione imposta dall’alto.

É ora di riprenderci ciò che è nostro: È ORA DI RIPRENDERCI LA SCUOLA!

VENERDI’ 26 NOVEMBRE

SCIOPERO E CORTEO PER LE STRADE DI SARONNO
RITROVO P.zza SANTUARIO ORE 9.00

Collettivo Studentesco Anopticon