Dal collettivo Ultimi Mohicani… A Gallarate, negli ultimi venti anni, gli speculatori edili hanno costruito la metà delle case ora esistenti. Gran parte è tuttora vuota. In Italia la popolazione non cresce, cresce solo la volumetria del cemento: perché?
Sono vent’anni che l’industria è in crisi, le fabbriche sono state dismesse e hanno accumulato debiti, ma si sono trovate con un gran patrimonio: le aree dismesse. Ingrassando a destra e a manca, cioè finanziando questo o quel politico, sono riusciti a riconvertire queste aree ad edilizia residenziale: migliaia di metri cubi di case – cioè di cemento. Ecco che entrano in gioco le banche: coi loro soldi, cioè i nostri soldi, hanno finanziato la costruzione, poi, con tassi di interesse bassi, hanno convinto le famiglie a comprare queste case che non valgono la metà di quel che costano: dall’introduzione dell’euro in dieci anni i prezzi sono raddoppiati! Poi sono aumentati i tassi di interesse, e il potere d’acquisto è diminuito… Chi ci ha guadagnato? Chi ha pagato i debiti delle industrie che hanno chiuso e delocalizzato? Noi!
E che cosa hanno fatto le banche e le industrie con i soldi che si son prese? Hanno fatto speculazione finanziaria, sono fallite e li hanno fatti sparire… e chi le ha salvate? Noi, coi nostri soldi… però in cambio non ci hanno dato né case né interessi, in cambio ci hanno dato questa “crisi”, che vuol dire… che se non continuiamo a pagare si riprendono anche le case, l’unica cosa che a molti è rimasta!!!
A Gallarate la speculazione è così forte che ha attirato loschi affaristi da tutta Italia… Malpensa è un esempio: hanno mangiato, hanno costruito sapendo fin dall’inizio che non avrebbe mai funzionato! A Gallarate e dintorni ci sono esecuzioni a freddo, incontri di mafiosi e politici ad alto livello, intimidazioni, auto incendiate… ci sono in ballo grossi interessi della mafia del mattone… ma nessuno ne parla, perché tutti hanno le mani in pasta! Per i loro interessi si sacrifica tutto, la città diventa una crosta di cemento invivibile con prezzi inaccessibili: è ora di fare qualcosa!
Noi ci opponiamo a questa logica, non intendiamo essere schiavi tutta la vita per una casa che in pochi anni non varrà più nulla.
DI CASE CE N’È ABBASTANZA PER TUTTI, È L’EQUITÀ CHE MANCA!
Non abbiamo bisogno di altro cemento, ma di spazi vivibili e accessibili per tutti, anche a chi non può permettersi un mutuo o un affitto da rapina. Per questo crediamo che occupare una casa o un’area dismessa sia giusto: non togliamo niente a nessuno, ci stiamo solo riprendendo una piccola parte di quello che è già nostro!