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Un “avviso” che è in realtà una condanna per chi sceglie di non abbassare la testa!

By rexist on 20/08/2021

AVVISO ORALE AGGRAVATO
Qualche settimana fa ad un nostro compagno è stato notificato dalla Digos di Varese un “Avviso Orale aggravato”.
Diversamente dal classico Avviso Orale che invita “solamente” a mantenere una condotta conforme alla Legge (e che potrebbe essere propedeutico alla sorveglianza speciale), l’aggravante consiste nell’aggiunta di alcune imposizioni emanate dalla Questura.
Trascriviamo testualmente ciò che viene riportato:
“Impone: a xxx xxx il divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, indumenti e accessori per la protezione balistica individuale, mezzi di trasporto blindati o modificati al fine di aumentarne la potenza o la capacità offensiva, ovvero comunque predisposti al fine di sottrarsi ai controlli di polizia, armi a modesta capacità offensiva, riproduzioni di armi di qualsiasi tipo, compresi giocattoli riproducenti armi, altre armi o strumenti, in libera vendita, in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti non idonei ad arrecare offesa alle persone, prodotti pirotecnici di qualsiasi tipo, nonché sostanze infiammabili ed altri mezzi comunque idonei a provocare lo sprigionarsi delle fiamme”.
Il tutto viene condito con la solita narrazione della “pericolosità sociale”, citando una recente condanna in definitivo e innumerevoli precedenti penali e di polizia dal 2013 ad oggi, tutti riguardanti manifestazioni o situazioni di lotta avvenute negli ultimi anni tra la provincia di Varese, Milano, Torino, Monza e Como.
Non avevamo mai avuto a che fare con una misura del genere, e per quel che ci è dato capire ci sembra possa essere considerata un avviamento alla sorveglianza speciale, infatti, seppur in misura meno afflittiva, questo tipo di avviso orale non si limita a invitare a un improbabile ravvedimento, ma inizia a limitare in maniera arbitraria la libertà individuale della persona di turno.

Il fatto che questa nuova misura sia stata notifica a margine di un momento di piazza a Busto Arsizio contro il green pass rinverdisce l’idea per cui il fine di tali misure sia esattamente allontanare e limitare i compagni dai contesti sociali potenzialmente critici per chi deve gestire l’ordine. A condimento del tutto le solite manfrine della Digos su cui ci pare inutile soffermarci.
Non saranno di certo della carta straccia questurina o qualche avance sbirresca a farci cambiare rotta.
Il periodo che stiamo vivendo è molto particolare, è palese come la presenza, in diversi contesti di piazza, di chi tende a portare un approccio libertario, continuità organizzativa, praticità e discorsi di critica radicale preoccupi lorsignori e sgherri.
La carta è solo carta, la carta brucerà si cantava, e vale tanto per l’avviso orale quanto per il green pass.
Collettivo Adespota, Saronno

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Posted in Comunicati e volantini, Notizie | Tagged Repressione

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