La notte tra il 13 e il 14 giugno 2008, Giuseppe Uva e Alberto Biggioggero furono fermati in Via de Cristoforis nel centro di Varese dalle pattuglie appartenenti all’arma dei carabinieri e alla polizia di stato, quindi prelevati e portati con forza nella caserma dei carabinieri di via Saffi.
Tra urla e richieste d’aiuto, ignorate dai difensori della legge, Uva fu trasferito all’ospedale Circolo di Varese per ricevere un T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio), dove sarebbe morto per arresto cardiaco. La sorella, arrivata in ospedale e constata la condizione in cui versava la salma, decise di fotografare le evidenti tumefazioni e i palesi segni di violenza fisica.
Gli abusi non si limitarono a quella sola notte, ma si protrassero negli anni coinvolgendo Alberto Biggioggero e Lucia Uva, sorella di Giuseppe.
Alberto, seconda vittima di quel fermo, subì negli anni, tra processi a suo carico e T.S.O., una tale violenza psicologica da indurlo, il 15 febbraio 2017, all’omicidio del padre con la conseguente condanna a 11 anni di carcere e 3 di libertà condizionata.
Lucia invece, da quel giugno 2008, sta spendendo la propria vita cercando la verità presso quelle stesse istituzioni che, difendendole e proteggendole, usano le forze dell’ordine come strumento di repressione.
Questa vicenda non è un caso isolato, ricordiamo fra le/i tantə, Giuseppe Pinelli, Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, George Floyd, Victoria Salazar. Le cui morti accadute “casualmente” sono piuttosto responsabilità della forza violenta e armata delle istituzioni, promotrici delle stesse leggi che quotidianamente infrangono e protette da un sistema giudiziario che ignora le reali vittime che si dice difendere.
Sono casi come questi che ci rendono consapevolə che lo Stato non ci rappresenta e che non ci difende come invece millanta.
La nostra è una presa di posizione netta e una critica sociale contro ogni forma di sistema che impedisce la nascita di organizzazioni indipendenti alternative al sistema capitalista.
Complicə e solidalə con tuttə le/i compagnə che portano avanti la lotta al sistema giudiziario, politico e repressivo.
Baba Jaga • Collettivo