È di questa settimana la notizia che Ca’ Libertaria è stata rasa al suolo per fare posto a un supermercato. Al tempo stesso, oltre confine, il Molino è stato circondato da decine di camionette mentre un centinaio di persone tentava di dare vita a una TAZ, occupando temporaneamente uno stabile. Quel giorno, poche ore prima, eravamo in centinaia ad attraversare la città di Lugano per contrastare lo sgombero annunciato dalle amministrazioni, e portare una critica all’avanzare di una società sempre più ostica all’incontro e alle culture non subordinate all’economia del paese. Giorno dopo giorno si susseguono iniziative e passeggiate che disturbano la quiete di una città che ostenta lusso e controllo in ogni suo angolo. Un luogo troppo sterile per la gioventù colorata e selvaggia che porta con grinta la rivendicazione di esperienze comunitarie autonome, come quella zapatista, in netto contrasto con la Città.Ci pare evidente che in questo momento le esperienze di autogestione e di critica radicale sono messe a repentaglio da una repressione sempre più sfacciata e spettacolare che distrugge tutto ciò che non è allineato, forte di una propaganda mostrificatrice, come se mettere in discussione la società in cui viviamo fosse segno di un individualismo spietato.
Le occupazioni e le TAZ, al contrario, sono esperienze orizzontali che mettono tutti/e a pari livello di responsabilità nei confronti gli uni degli altri, in cui le differenze si intersecano per direzionarsi verso il desiderio di un mondo dove non esista sfruttamento e violenza, ma dove la reciprocità e l’annientamento dell’indifferenza spazzino via quei maledetti padroni che ci stanno lasciando un mondo sempre più invivibile, in nome del loro stesso profitto.
Per questo, sabato 5 giugno, saremo a Lugano per la manifestazione delle 13:30 in Piazza Riforma, ma terremo contemporaneamente la TAZ a Saronno: SCOPRI IL FUOCO NAIT \|/ TAZ s a r o n n o
Vogliono toglierci gli spazi, vogliono che la disillusione annienti per sempre il nostro desiderio di rivalsa. Ma non sarà così. I nostri sogni sono tangibili dove diamo vita a momenti di autogestione. È il lumicino che ci indica dove potrebbe arrivare la strada da percorrere per raggiungere i nostri obbiettivi.
Collettivo adespota – saronno


