Fonte: Lo Sroligh
Un diciottenne di Cislago avrebbe dovuto installare la fibra ottica insieme a un collega, alla vigilia di un giorno festivo, nei sotterranei della «cittadella dello shopping» tra piazzale Accursio e viale Serra, a Milano. Lavorava nel centro commerciale di zona Fiera per conto di una ditta esterna (NetWisp, con sede a Turate in provincia di Como).
L’incidente si è verificato quando erano le 4: il diciottenne si trovava su una piattaforma elevatrice. Arrivato ad un punto in cui c’è un ribassamento del soffitto, il ragazzo ha sbattuto la testa contro una trave, ha perso i sensi ed è precipitato sul pavimento. I soccorsi giunti sul posto non hanno potuto nulla.
Un diciottenne morto sul lavoro alle 4 di notte.
Forse è questo che ci chiedono quando blaterano di maggiore flessibilità? Quando ci dicono che siamo dei bamboccioni e che dobbiamo essere più intraprendenti?
Sarebbe una tragedia pure se si trattasse del caso isolato che non è. Si tratta dell’ennesima morte sul lavoro, in un territorio con il costo della vita tra i più alti d’Italia, disseminato di centri commerciali e grandi capannoni della logistica. I lavoratori sempre più sottoposti a turni insensati, paghe a cottimo e senza un livello di sicurezza decente.
Oggi più che mai: il lavoro non si difende, si abolisce.