PRESIDIO SABATO 2 LUGLIO, ORE 15 – TRADATE, PIAZZA MAZZINI.
FERMIAMO IL RAZZISMO! NON RESTIAMO INDIFFERENTI!
Tradate, Piazza Mazzini, venerdì sera 24 giugno. Tre ragazzi “richiedenti asilo” stanno chiacchierando con una volontaria dell’associazione Benkadì. Ad un certo punto uno di loro ha un malore, forse per un calo di zuccheri dovuto al digiuno per il Ramadan, e si accascia a terra. In poco tempo si raduna un capannello di una trentina di persone e arrivano due agenti di Polizia Locale che esprimono da subito i loro pregiudizi, manifestando apertamente il loro razzismo. Alcuni fra i presenti si uniscono a loro, insultando il ragazzo svenuto e pronunciando frasi che la volontaria dell’associazione descrive come «irripetibili». Alle richieste di quest’ultima di disperdere la folla per facilitare i soccorsi, i vigili le danno della “cretina”. Di fronte a un essere umano che sta male, anziché soccorrerlo, si è scatenato un’ignobile comportamento razzista.
Sempre di più si manifesta un razzismo dilagante che tende a imporsi con arroganza e autorità. Un razzismo figlio di un’ignoranza coltivata a dovere dai massmedia e da strategie repressive che, in nome di una pretesa sicurezza, alimentano paure e pregiudizi. Si è venuto a creare così un contesto sociale e politico in cui si sta perdendo anche l’ultimo briciolo di umanità.
Episodi come questo di Tradate e altri, ancora più tragici, come quello accaduto la notte fra il 9 e il 10 maggio scorsi a Basilicagoiano, paesino a pochi chilometri da Parma, in cui una spedizione punitiva ha seviziato, mutilato e lasciato morire dissanguato il tunisino Mohamed Habassi, sono figli dello stesso razzismo.
Poco si racconta sul dramma di questi esseri umani che fuggono da persecuzioni e guerre, sono poi costretti ad una attesa assurda in centri dove erroneamente vengono definiti ospiti. Invece si tratta per loro di una scelta obbligata, lontano dalla quale si perde ogni diritto “legale” alla permanenza sul territorio italiano. Soltanto pochissimi fra questi riescono poi ad ottenere il diritto di asilo. Gli altri vengono espulsi, ricacciati nell’inferno delle situazioni invivibili da cui sono fuggiti.
Quando però, nel verificarsi di un episodio di razzismo, qualcuno prova ad intervenire, è possibile contrastarlo, spesso impedirlo.
Quando qualcuno sceglie di denunciare pubblicamente l’accaduto, come nel caso di Tradate, è possibile rompere quel silenzio colpevole che rende più facili questi orribili comportamenti.
Così come è possibile arginare il razzismo, è possibile trasformare la solidarietà espressa a parole, già di per sé importante, in una pratica solidale con tutti i rifugiati che si ribellano alle limitazioni della libertà che vengono loro imposte.
Ovunque si verificano rivolte, proteste, fughe. Sono occasioni per agire, tutti insieme, come esseri umani, uniti e solidali.
NON RESTIAMO PIÙ FERMI E IN SILENZIO DAVANTI AL RAZZISMO!
SOLIDARIETÀ ATTIVA A TUTTI I MIGRANTI!
LIBERTÀ DI MOVIMENTO INCONDIZIONATA PER TUTTI!
ABBATTERE LE FRONTIERE E TRASFORMARLE DA LINEE IMMAGINARIE DI SEPARAZIONE IN LUOGHI DI LIBERO TRANSITO E CONDIVISIONE!
TRADATE ANTIRAZZISTA
Tradate, 2 luglio 2016