LIBERI DI RESISTERE
verso il processo per i fatti del 25 aprile 2014 a Saronno
lunedì 13 giugno alle 21.00
presentazione de Il fiore meraviglioso. Testimonianze partigiane
a cura del Circolo Culturale ANPI Ispra
alla Casa del partigiano
in via Maestri del lavoro 7, Saronno
giovedì 16 giugno alle 9.00
PRESIDIO SOLIDALE al tribunale di Busto Arsizio
in via Volturno 6
in occasione della prima udienza
del processo a 16 compagni/e per i fatti del 25 aprile 2014
25 aprile 2014: cariche e pestaggi contro chi voleva parlare di resistenza
Il prossimo 16 giugno inizierà il processo per i fatti del 25 aprile 2014 a Saronno.
Parlare delle tensioni in piazza di quella mattina senza contestualizzarle sarebbe un grave errore di prospettiva. Cerchiamo allora di fare un veloce punto della situazione.
Da diversi anni il 25 aprile saronnese è caratterizzato da una significativa presenza conflittuale che ha attualizzato le tensioni ideali di cui il 25 aprile dovrebbe essere portatore.
Ricercando il senso quotidiano dell’antifascismo e dell’antirazzismo, nel corso degli anni è stata contestata e allontanata la presenza leghista in piazza; è stata contestata la giunta Porro che aveva agevolato la presenza neofascista in città.
Cercando di ridare un senso alla solidarietà tra sfruttati, nel 2014 sono stati contestati i responsabili del taglio dell’acqua e dello sgombero di una casa occupata.
Lo slogan che riassumeva lo spirito di quella mattina era chiaro ed inequivocabile:
il 25 aprile non potete parlare di resistenza se ogni giorno parlate di repressione!
Scrivevamo a seguito di quella giornata:
Ecco allora che quest’anno abbiamo assistito ad un taglio dell’acqua, tre sgomberi, con ogni volta una militarizzazione della città, decine di denunce annunciate a mezzo stampa per ogni nonnulla, un vero e proprio pestaggio perpetrato dalla Polizia Locale ai danni di alcuni contestatori, con relativo plauso dei piddini ai picchiatori in divisa, la presenza costante di FN per le vie saronnesi, tra l’indifferenza di chi crede che le preoccupazioni arrivino sempre e solo da sinistra, la criminalizzazione a mezzo stampa di ogni movimento di dissenso. Tutto ciò ovviamente a contorno della politica giornalmente schifosa della giunta, tra appostamenti maneschi al mercato contro chi si attrezza per vendere due verdure e l’approvazione di un criminale Piano di Governo del Territorio…
E così la giunta Porro, tra sgomberi, pestaggi, denunce e criminalizzazione del dissenso, non poteva non aspettarsi una buona dose di fischi durante la festa della Liberazione. Ed era proprio questa la nostra volontà: tornare in Piazza per presentare il conto a chi crede che il ricordo del ventennio sia solo un buon modo per farci credere che oggi tutto va come dovrebbe. La nostra volontà era chiara, e chiaramente abbiamo preannunciato la nostra, comunque oramai scontata (un nostro striscione appare ininterrottamente da oramai 8 lunghi anni), presenza al corteo. Un volantino distribuito nei giorni precedenti spiegava chiaramente il nostro punto di vista: se ogni giorno parli di sgomberi, repressione, denunce, legittimi la presenza dei nazi-fascisti in città, ecc, non puoi credere di parlare impunemente di libertà e lotta al fascismo.
E la giornata si presenta frizzante sin da subito.
Molti fra i presenti vogliono contestare il sindaco per gli sgomberi, per il taglio dell’acqua, per la costante presenza in piazza di Forza Nuova.
La giunta Porro che vorrebbe invece mettere tutti a tacere e delegittimare la presenza conflittuale all’interno del corteo, prepara un menu a base di: militarizzazione della città, transenne in piazza caduti dove si sarebbe tenuto il comizio di sindaco e Anpi (mai viste gli anni precedenti).
In concorso tra loro, giunta Porro e Questura di Varese, cercano malamente di estromettere dal corteo ogni individuo riconosciuto come facinoroso sobillatore. Parte allora un tentativo di caccia all’uomo all’interno dello stesso corteo che non può che finire con delle tensioni, sfociate poi in cariche e pestaggi indiscriminati: il giovane manifestante, l’anziano in bicicletta o la ragazza che cerca di allontanarsi parandosi la testa dai manganelli della polizia.
La premeditazione di questo tentativo di estromissione e delegittimazione verrà poi confermata alle denunce recapitate ad una ventina di manifestanti, rei – tra le altre cose – di manifestazione non autorizzata, per ribadire chiaro e tondo che questa fetta di popolazione saronnese, non solo non è gradita ma è addirittura vietata.
La contestazione che seguì le cariche durante il discorso del sindaco e dell’Anpi si accese particolarmente quando vennero ringraziate le forze dell’ordine per la gestione della piazza e stigmatizzate le posizioni dei manifestanti che, tra le altre cose, calarono uno striscione di 15 metri da un palazzo adiacente (con scritto: Resistenza ogni giorno! PD: repressione – grandi opere – sfratti – guerra ai poveri) e uno di fronte al Sindaco (con scritto: Basta piazze a Forza Nuova).
Oltre al danno, la beffa
Torniamo all’oggi.
Il prossimo 16 giugno inizierà il processo a carico di 16 persone accusate di resistenza, lesioni e petulanza. Oltre al danno delle cariche, con alcuni manifestanti costretti alle cure in pronto soccorso, la beffa del processo a danno degli stessi.
Il processo è palesemente di natura politica. Ad essere sotto attacco non è una particolare condotta o un singolo fatto ma proprio la presenza in piazza quella mattina. Ad essere sotto attacco è,banalmente, la possibilità di contestare il PD, sempre più partito della nazione. Ad essere sotto attacco è l’agibilità politica che la Questura di Varese cerca da anni di limitare nella città di Saronno.
Ma oltre al danno e oltre la beffa ci siamo noi, e la nostra voglia di non chinare la testa, come già dimostrammo due mesi dopo attraversando Saronno con un corteo indetto dall’assemblea antifascista nata proprio da quell’esperienza e che tutt’oggi porta avanti cultura resistente e antifascismo. Il fallimento del tentativo, grossolano e goffo, di delegittimazione è davanti ai nostri occhi. Ora non si può restare in silenzio di fronte al tentativo di punire alcuni manifestanti con una condanna che assomiglia molto ad una ripicca tutta poliziesca per la figuraccia fatta in quella mattinata.
Invitiamo quindi tutti i solidali a prendere posizione, individualmente o collettivamente, e a partecipare a questi due importanti appuntamenti:
lunedì 13 giugno alle 21.00
presentazione de Il fiore meraviglioso. Testimonianze partigiane
a cura del Circolo Culturale ANPI Ispra
alla Casa del partigiano
in via Maestri del lavoro 7, Saronno
giovedì 16 giugno alle 9.00
PRESIDIO SOLIDALE al tribunale di Busto Arsizio
in via Volturno 6
in occasione della prima udienza
del processo a 16 compagni/e per i fatti del 25 aprile 2014
Assemblea delle realtà di movimento della provincia di Varese