Il 27 Gennaio a Varese si svolgerà l’udienza per la sorveglianza speciale proposta dalla Questura varesina ad un ragazzo di Saronno.
Ecco le iniziative di avvicinamento a questa data:
10/1 – h 18.00 – COX 18 – presentazione de “La Saronno che vorrebbero” e discussione sulla deriva securitaria nella città saronnese
15/1 – h 21.00 – Auditorium scuola media Aldo Moro – Incontro publico sulla sorveglianza speciale, cosa è e perchè viene applicata in un contesto come Saronno. Discussione e interventi di altri compagni che hanno avuto la stessa misura in altre città
24/1 – h15.00 – Corteo per le vie di Saronno. Per portare nelle strade il nostro NO alla sorveglianza speciale, alla deriva securitaria voluta da polizia e politicanti, alla città del controllo e dei consumi.
a seguire – TAZ – continuiamo a ridare vita agli spzi abbandonati della nostra città
27/1 – h 9.00 – tribunale di Varese – Portiamo la nostra solidarietà a chi potrebbe trovarsi privato della propria libertà in ragione della partecipazione alle lotte delgi ultimi anni.
SIAMO TUTTI SOCIALMENTE PERICOLOSI!
Il Questore di Varese, Francesco Messina, ha proposto la sorveglianza speciale nei confronti di un ragazzo di Saronno.
La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza è una misura preventiva molto afflittiva – pensata in periodo fascista per colpire soggetti sospettati di vivere dei proventi di una attività criminale – adottata qui per motivi di “pericolosità sociale” in un contesto di conflittualità sociale; la soreglianza mira a distruggere i rapporti sociali di un individuo impedendone ad esempio i contatti con altri amici e compagni, la partecipazione ad iniziative pubbliche o obbligandolo alla dimora in un luogo: l’intento è di cambiarne la condotta.
Questa restrizione è solo l’ennesimo tentativo repressivo nel contesto saronnese e il messaggio sembra piuttosto chiaro: intimidire chi quotidianamente partecipa alle lotte a Saronno, in provincia e nel resto d’talia.
Far passare in silenzio una sorveglianza speciale affibbiata per la partecipazione a cortei e presidi, oltre ad occupazioni e altre forme di protesta, sarebbe un precedente pericoloso per chiunque si opponga allo stato di cose presenti, ed è per questo che come avvicinamento al 27 gennaio, giorno in cui si terrà l’udienza di convalida di questa misura, abbiamo organizzato una serie di iniziative sul territorio che in questi anni ci ha visti portare della conflittualità: discussioni, momenti di piazza, occupazioni.
Per fermare la conflittualità che si è manifestata a Saronno in questi anni sono disposti a ricorrere alla sorveglianza speciale, tentando di sottrarre ad un nostro compagno un anno della sua vita e i suoi legami, e sottraendo la sua presenza ai futuri scenari di lotta in città; resistere e proseguire in direzione ostinata e contraria ci sembra un obiettivo minimo desiderabile.
Essere socialmente pericolosi per una società che esclude, incarcera, affama, sfratta e deprime è qualcosa di cui andremo sempre fieri, al di là delle strampalate ciance di questurini e politici.