Riportiamo il comunicato degli occupanti.
Più spazi liberi, meno notti bianche!
Sabato 12 dal pomeriggio e per tutta la notte il centro di Saronno sarà invaso da migliaia di persone.
I saronnesi e gli abitanti delle cittadine limitrofe per una sera decideranno di spegnere la Tv, di scollarsi dal divano, e di scendere per le strade, animandole di movimento, di rumore, di vita. Finalmente la nostra non diventerà, al calar del sole, una città fantasma, silenziosa e vuota, come fosse coperta dal coprifuoco militare. Solitamente la sera diventa difficile girare per le strade di Saronno senza aver paura. Paura a pensare a tutte quelle migliaia e migliaia di persone chiuse nelle loro case, sempre più isolate, rinchiuse in quelle vite dove costruire relazioni sociali, trovare piacere nella vita, dare un senso alle proprie giornate che non sia l’andare e tornare dal posto di lavoro, è sempre più difficile.
Purtroppo sappiamo bene cosa richiamerà le migliaia di cittadini a liberarsi dalla loro quotidianità rassicurante. L’evento che porterà molti ad abbandonare le mura domestiche per alcune ore sarà la tanto osannata “notte bianca”. E cosa c’è di male in tutto ciò? Di male c’è il fatto che la routine casa-lavoro è spezzata unicamente da momenti dedicati al consumo. All’acquisto di merci, al consumo di beni, alla spesa di denaro. Ogni evento mondano è oggi organizzato con l’unico fine di far spendere e far guadagnare dei soldi. In questo senso la “notte bianca” rappresenta un massimo nel suo genere, dato che per una notte vuole trasformare l’intero centro della nostra città in un grosso centro commerciale. Se originariamente le notti bianche avevano l’intenzione di diffondere cultura, tramite l’apertura dei musei, l’organizzazione di eventi musicali e artistici, oggi, in particolare in piccole città come la nostra in cui produrre è tutto e la cultura appare quindi come un orpello inutile, un vezzo per pochi, queste iniziative non sono che occasioni per i commercianti della zona centrale di cercare di far cassa, per cercare di convincere i cittadini a spendere i pochi soldi che ancora si trovano nelle tasche.
Sono questi stessi commercianti che sperano di racimolare qualche soldo in questa maniera che continuano a chiedere con insistenza all’Amministrazione Pubblica di “ripulire” il centro da tutte quelle persone e quei comportamenti che loro giudicano come motivo di “degrado”. Sarebbe questo degrado che, a loro avviso, spingerebbe sempre meno gente a spendere soldi nei loro negozi. Ed è dietro a queste richieste che si sono accodati i benpensanti e, di conseguenze, i politicanti saronnesi. Ecco allora che la Giunta Comunale ha da poco approvato delle nuove leggi per il Regolamento di Polizia Urbana, che prevedono la sanzionabilità di azioni e comportamenti fino a ieri considerati completamente normali, come bere una birra in piazza, sedersi sui gradini di una chiesa o per terra, mangiare un panino in un parco, sciacquarsi in una fontana o arrampicarsi su un albero… Tutto questo ovviamente a meno che non vi sia un Evento organizzato da commercianti e Comune a rendere possibile tutto ciò che ogni giorno non lo è.
Ma che logica è quella che perseguita la vita vissuta nelle strade, tutto l’anno, per poi lamentarsi della mancanza di vitalità delle vie cittadine, per poi organizzare giornate in cui tutto è permesso, per cercare di convincere i cittadini a vivere per un poco nelle strade?
Il fatto è che si cerca di allontanare dal centro, con l’intenzione di trasformarlo in un centro commerciale, le persone indesiderate. Indesiderate in quanto incapaci di spendere, dato che il degrado portato dal denaro non viene mai criticato in nessuna maniera. Ma in questo modo si finisce per svuotare la città, sempre più patinata quanto inadatta alla vita. Niente panchine, niente fontane, niente parchi, niente aggregazione libera…
Noi ci siamo da sempre opposti a questa logica. La logica del profitto e della privatizzazione di ciò che nasce come di tutti uccide a nostro avviso la vita libera. La criminalizzazione di ogni atto non idoneo al consumo avviene perché siamo pensati sempre più come consumatori e non come individui.
E’ per questo motivo che abbiamo deciso di occupare uno spazio abbandonato a ridosso del centro, per farne uno spazio di libera aggregazione, discussione e confronto. Facciamola finita con la noia della notte bianca e del mondo che rappresenta, riappropriamoci delle nostre vite, facciamolo subito!
Il nuovo spazio si trova in via Caduti della Liberazione 17, venite a vederlo, ci sarà un po’ di musica.
Domenica alle 21 presentazione con gli autori del libro 20ZLN, lunedì alle 21 assemblea di presentazione del nuovo spazio, martedì alle 21 presentazione di editricecirtide, seguiranno altri appuntamenti.
I predoni della notte nera