Riportiamo da: Lo Stroligh
Nel 2010 il PD vince, con una coalizione aperta a sinistra, le elezioni comunali a Saronno.
Dopo 10 anni di amministrazione forzista (più uno di commissariamento) la città degli amaretti pare essere finalmente pronta al cambiamento. La campagna elettorale è tutta un tripudio di voglia di fare e di cambiare ed il clima tra gli elettori riformisti è di grande speranza, quasi di esaltazione. Finalmente ci si appresta a respirare una ventata di aria nuova e fresca.
La campagna elettorale piddina è tutta infarcita di concetti, parole, temi cari a vari movimenti di piazza, inclusi i grillini di oggi: Partecipazione, Ambiente, Beni Comuni, Solidarietà, Diritti, Attenzione ai deboli. La nuova giunta dice di aver “l’ambizione di poter amministrare in modo diverso”, di poter “cambiare sul serio”.
Ecco quindi che si mettono al centro del discorso politico le “vere emergenze: il traffico, la mobilità caotica, l’inquinamento e la scarsa pulizia della città, la mancanza di spazi per i giovani, di un grande parco e aree verdi fruibili da tutti”; “a Saronno inizia un cammino per costruire una reale prospettiva di cambiamento”.
La campagna elettorale del PD saronnese segue, dunque, la scia delle molte altre campagne elettorali messe in piedi in ogni parte d’Italia da coalizioni di centro-sinistra negli stessi anni. Che gli slogan dei partiti di tutto l’arco parlamentare suggerissero all’elettore la necessità e la volontà di intraprendere un cambiamento non è di certo una novità (e questo potrebbe dare da pensare sul livello di soddisfazione dell’ elettore medio, ogni volta deluso da un cambiamento sperato nella cabina elettorale e mai avvenuto). Ma il PD e i suoi alleati sembrano fare qualcosa di più che suggerire la necessità e la promessa di un generico rinnovamento. Nel Partito Democratico paiono aver scoperto che per conquistare voti si debba tornare a parlare di alcuni dei temi cari alla sinistra, lasciando decisamente da parte quelli con cui la destra italiana l’ha fatta da padrone negli ultimi vent’anni: niente più sicurezza, xenofobia, repressione; al loro posto, come detto, entrano il dialogo, i diritti, l’accoglienza.
Insomma, è laddove le coalizioni di centro-sinistra si smarcano decisamente dalle tematiche degli avversari politici che riportano le vittorie più interessanti, dove vengono strappate, spesso dopo anni di dominio incontrastato, comuni, provincie e regioni, di cui molti sono anche i comuni a nord di Milano, da sempre feudi della destra.
A Saronno sono oggi trascorsi quattro lunghi anni dall’elezione del Sindaco Porro, e molta acqua è passata sotto i ponti dove scorre il torrente Lura. La sua acqua pare aver portato via con sè il clima di esaltazione che alcuni saronnesi dicevano di vivere in seguito ai risultati comunali e con esso anche tutti i buoni propositi della campagna elettorale.
I temi al centro della politica paiono oggi essere tornati ad essere quelli convenzionalmente legati a significati di centro-destra, e il linguaggio parlato dalla giunta saronnese non è più quello di qualche anno fa. Non si sente praticamente più parlare di voglia di cambiare, di aiuto alle fasce deboli della popolazione, di solidarietà, di diritti, di ambiente o di ciclabilità. I progetti della giunta paiono essere tutti miseramente falliti, dalla ristrutturazione di Palazzo Visconti, alla realizzazione di una Città dei giardini e della bicicletta, dalla costruzione di un grande parco comunale, all’idea di una Cittadella dello sport. Ma quello su cui vorremmo porre l’accento non è tanto il fallimento delle proposte elettorali: piuttosto ci interessa notare come giorno dopo giorno la politica e le parole d’ordine del sindaco e della sua giunta si siano spostate inesorabilmente e inequivocabilmente verso posizioni di destra.
A questo punto è forse necessario fermarsi per una precisazione, per chiarire cosa si intenda qui per Destra e per Sinistra, quali siano i valori e le parole d’ordine che attribuiamo a ciascuno di questi due schieramenti politici: ma pensiamo che oggi sia diventata impresa difficile, se non impossibile. Lo scopo di questo articolo non è di certo quello di dare una definizione di questi concetti tutt’altro che semplici o determinabili una volta per tutte. Ci piace però pensare che la Sinistra sia quell’area politica capace di lottare contro i soprusi dei potenti, e non quella che si allea e inciucia con i Poteri Forti, che sia quella capace di dare maggior valore alla vita e ad una vita dignitosa, piuttosto che quella che mette al centro di tutto l’economia e il mercato. Che sia quell’area politica rivoluzionaria, capace di combattere contro il senso comune, quando esso si schieri dalla parte delle ingiustizie, di appellarsi ad altro che ai manganelli, alle denunce, ai tribunali e a tutto il potere repressivo. Non è e non è sempre stato così: partiti autoproclamatisi di sinistra si sono spesso comportati diversamente, ma questo non cambia sostanza e dignità di questa idea.
La politica del PD saronnese a fine mandato parla continuamente di sicurezza e di problemi di ordine pubblico; promulga ordinanze liberticide anti-alcoolici contro meno abbienti e indesiderati, sulla linea della continuità con le giunte Gilli; parla di continuo di sgomberi, di denunce e della necessità di reprimere con durezza, e se il PGT non si discosta di molto da quanto avrebbe potuto decidere una giunta di altro colore politico, addirittura il sindaco, stizzito, si dimentica di quando ogni momento, solo qualche anno prima, parlava della necessità di favorire la partecipazione dei cittadini, e si lamenta delle ingerenze esterne alle Sue decisioni.
La domanda sorge spontanea: ma in cosa questo PD è differente, in cosa questo PD differenzia le sue azioni e parole dagli avversari di destra?
Che i temi e il comportamento della giunta comunale saronnese non siano conformi a quanto molti si aspettavano non è solo una nostra idea, ma sono i fatti a parlare. Anno dopo anno la maggioranza perde pezzi, e li perde principalmente da sinistra, dove sia associazioni che partiti, uno dopo l’altro, decidono di voltare le spalle al Dottor Luciano, evidentemente delusi dalla non avvenuta virata di rotta. Comitato Acqua Bene Comune, Rifondazione Comunista, Verdi, una parte di Tu@ Saronno, l’associazione Donne per cambiare, ATTAC% Saronno… I distinguo, le prese di distanza, le critiche alle azioni della giunta arrivano una dopo l’altra, proprio da quei gruppi che più credevano e speravano in un cambiamento.
Guardando dall’esterno quanto fatto e detto dalla giunta saronnese negli ultimi anni appare abbastanza evidente come all’interno della maggioranza, all’inizio della sua avventura, siano convissute anime anche molto diverse tra di loro. Da Rifondazione ai vecchi democristiani, con in mezzo tanta varietà. Con il passare degli anni la convivenza di questi gruppi sembra essere diventata sempre più difficoltosa, e alla fine pare aver prevalso la parte più reazionaria, conservatrice e legalista. E così, quelli che sarebbero dovuti essere 5 anni di forte alterità e rottura rispetto al passato, sono col tempo diventati anni di continuità con le amministrazioni precedenti. L’idea che qualcuno potrebbe farsi è quella che la giunta non abbia saputo reggere sotto le spinte arrivate da sinistra, con le contestazioni e le azioni di vari gruppi attivi nel territorio, e da destra, coi partiti di questa sponda decisi a non lasciare in mano agli avversari politici la palla per altri 5 lunghi anni. A causa dell’evidente paura di perdere consensi la linea politica della giunta si è quindi spostata sempre più, fino a sovrapporsi completamente, con quella dei politici della parte avversa.
A questo punto la nostra riflessione rimbalza nuovamente dal locale al nazionale, e ci viene naturale fare un confronto con quanto avviene fuori dalle mura della nostra città.
L’entrata di prepotenza di Renzi nella politica che conta ha dato una forte spinta al PD. Una spinta spiegata anche da recenti sondaggi che lo indicano come più apprezzato tra gli elettori di destra e centro-destra.
E così, ci si domanda, su tutto il piano nazionale, il PD potrà ancora parlare di aria nuova, cambiamento, svolta di rotta? Dopo anni di governo spalla a spalla con la destra sembra risultare molto difficile, anche se la faccia tosta dei politicanti di tutti gli schieramenti ci ha insegnato a non stupirci più di nulla.