La loro ipocrisia, la nostra resistenza.
Un altro 25 aprile. Una nuova occasione per la giunta attuale, i suoi simpatizzanti e gli aspiranti successori di avere una vetrina in cui svendere parole come libertà o resistenza.
Probabilmente è da decenni che ciò accadde, ma è da alcuni anni, però, che vengono contestati, perchè crediamo che la resistenza non sia un affare politico risolvibile entro la cornice retorica ed occasionale del 25 aprile ma un insieme di pratiche che accompagnano e impegnano la nostra quotidianità.
La liberazione non si fa in giacca e cravatta, stendardi e belle parole gonfie di ipocrisia un giorno all’anno.
Come può, infatti, parlare di libertà chi ordina sfratti e sgomberi, arresti e pestaggi o chi non pensa ad altro che ai propri interessi economici anche a scapito della salute e dei bisogni reali delle persone?
Le roboanti ed ipocrite parole del 25 aprile provengono da quelle stesse persone, a Saronno come altrove, che pretendono di ingannare gli individui parlando di democrazia partecipata (un esempio su tutti: organizzando incontri sul pgt e poi approvando ciò che loro stessi hanno già precedentemente deciso nelle loro stanze lontano da tutti), che tagliano l’allacciamento dell’acqua a dei ragazzi e, nel frattempo, lasciano che le falde acquifere si inquinino ai livelli più profondi per motivi di interesse economico.
Sono le stesse persone che, di fronte all’emergenza abitativa, preferiscono vendere degli appartamenti di proprietà del Comune per fare cassa, invece di utilizzarli per famiglie in difficoltà.
Per non parlare dell’atteggiamento di collaborazione quando si tratta di costruire opere evidentemente inutili e dannose per la slaute delle persone come la Pedemontana.
Non dimentichiamo, inoltre, il ruolo della Polizia Locale, lampante esempio di puro servilismo ed arroganza che non si fa problemi a picchiare dei ragazzi armati di volantini sulle porte del Comune, a brutalizzare Talla perchè africano, a rincorrere venditori abusivi di carciofi che tentano di guadagnare qualche soldo per tirare avanti, scambiandoli, poi ad altre bancarelle per altra frutta o verdura, od ancora a ‘requisire’ l’elemosina di pochi euro dalle mani di un mendicante. Ecco gli eroi e custodi dell’ordine cittadino.
Sentire parlare sindaco e politicanti vari di resistenza e liberazione è un insulto verso tutti quelli che si mettono in gioco tutti i giorni per non essere assorbiti e distrutti dalle loro strutture, dai loro trucchi, dalle loro imposizioni, dalla loro repressione e dal loro denaro; è un insulto verso chi ha smesso di delegare i propri problemi a una manica di sfruttatori e cerca invece di organizzarsi con altre persone per affrontarli e risolverli insieme, senza deleghe né autoritarismi.
É di questi ipocriti personaggi che oggi ci dobbiamo liberare!
Ci troviamo il 25 aprile in piazza Libertà a Saronno alle 10 per far capire ai vari politicanti che non crediamo ai loro vuoti discorsi e rifiutiamo che facciano campagna elettorale sulla nostra pelle.
Nel pomeriggio continueremo la giornata al quartiere Matteotti: cibo,musica e buona compagnia.