Rinviato lo sfratto di Besnik e Adelina. Requisire le case sfitte per far fronte all’emergenza abitativa.
Gallarate, 17 febbraio 2014. Questa mattina era previsto lo sfratto di Besnik e della sua famiglia rinviato al 17 marzo. Ad attendere l’ufficiale giudiziario erano presenti i militanti del centro sociale Fornace di Rho e del collettivo Ultimi Mohicani di Gallarate.
In mattinata, una parte degli attivisti si è spostata sotto gli uffici dell’assessorato ai servizi sociali incontrando l’assessore Silvestrini per chiedere quali azioni l’amministrazione comunale stesse mettendo in campo per fronteggiare l’emergenza abitativa. L’assessore ha ammesso che gli alloggi di emergenza sono al completo e che il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è insufficiente per fare fronte ai circa 150 sfratti (tra quelli messi in esecuzione e quelli rinviati) che avvengono ogni mese. Una situazione drammatica, che restituisce una fotografia della crisi economica a Gallarate con decine di famiglie vittime costrette a finire in mezzo alla strada.
Cosa potrebbe fare il Comune di Gallarate? In città sono presenti circa 2000 alloggi sfitti. Il Comune potrebbe aumentare l’IMU su queste e requisirne una parte per fronteggiare l’emergenza abitativa garantendo a tutti il diritto all’abitare. Ovviamente, però, l’amministrazione si guarda bene dal toccare gli interessi di banche e grandi proprietari.
Preferisce dire che non ci sono risorse sufficienti.
Non ci sono soldi per fornire risposte a chi rischia di trovarsi in mezzo alla strada, non ci sono soldi per garantire servizi ai cittadini, però ci sono quasi 15 miliardi per Expo 2015 tra opere essenziali e connesse, come tem, brebemi e pedemontana. Ci sono 20 miliardi per gli affaristi del Tav e 40 miliardi per comprare i cacciabombardieri F35.
La verità è che i soldi ci sono, ma vengono spesi in grandi opere e armamenti per non toccare gli interessi dei poteri forti.
Collettivo Ultimi Mohicani, Gallarate
Centro Sociale SOS Fornace, Rho