Tre fronti si sono contrapposti – martedì 11 febbraio – in occasione dell’incontro aperto al pubblico sulla bonifica del polo chimico ex Montedison di Castellanza.
Bonifica ex-Montedison: Chi resterà con il cerino in mano?
La situazione attuale, figlia di una storia che dura da decenni, è ben delineata: la parte di Olgiate del polo chimico è quasi pronta per essere rimessa nelle mani di speculatori in quanto i progetti di bonifica riguarderanno 1100 mq+160 mq su 255.865 mq, la parte di Castellanza – quella più inquinata – sarà di nuovo oggetto di nuove analisi.
Su Olgiate, la Chemisol ha presentato a luglio un progetto che prevede la realizzazione di aree artigianali-commerciali: mentre a Olgiate si configurano affari d’oro, l’amministrazione di Castellanza rischia di rimanere COL CERINO IN MANO.
Per questo, anzichè di bonifica e di inquinamento chimico (del suolo, del sottosuolo, della falda), gli amministratori hanno parlato di PGT, di “sviluppo” dell’area da concordare insieme, di incontri stabili tra le amministrazioni di Castellanza e Olgiate per gestire insieme il futuro dell’area. Oneri (di urbanizzazione) e onori (fantomatica creazione di nuovi posti di lavoro) vanno spartiti equamente.
Ce la faranno?
Estranei a qualsiasi logica di questo tipo e a questi interessi, ci siamo presentati a questo incontro.
Abbiamo studiato i documenti pubblici riguardanti le analisi dell’area e il suo inquinamento, e li stiamo diffondendo.
Quel che ci interessa è che il suolo e il sottosuolo del polo chimico sono impregnati di veleni: tonnellate di manganese, centinaia di chili di melammina, arsenico, ecc ecc che nel corso dei decenni sono arrivati nella falda acquifera.
Tonnellate e chili di veleni che hanno un’origine certa: le attività produttive delle industrie chimiche del polo chimico.
Tonnellate e chili di veleni che scendono in profondità e inquinano la falda acquifera.
Quello che denunciamo è che tutte le amministrazioni (comunali, provinciale, regionale) hanno come obiettivi quelli di ridurre ai minimi termini la bonifica dell’area, di garantire al meglio gli interessi
economici delle aziende proprietarie, di creare occasioni propizie per i loro sporchi affari.
Il futuro che ci prospettano è questo: questi affari e progetti saranno realizzati a discapito di qualsiasi SERIO intervento di bonifica, in quanto economicamente incompatibile con gli interessi economici e produttivi degli industriali di passaggio.
Parlare di BONIFICA TOTALE SOTTO IL CONTROLLO POPOLARE significa scontrarsi frontalmente con queste logiche, impegnarsi affinchè le persone si informino correttamente sulla reale situazione, lottare per impedire che i loro affari vengano realizzati.
Sottolineiamo che, anche in questo momento, i veleni presenti nel polo chimico scendono nella falda.
CHI RESTERA’ COL CERINO IN MANO?
PS: il sindaco Farisoglio ci ha accusato di “non avere nozioni tecniche in merito agli inquinanti presenti nella falda e nel polo chimico e di non essere in grado di leggere i dati correttamente.”
Invitiamo la popolazione e la stampa a partecipare all’assemblea pubblica di questa sera, 13 febbraio, ore 21.00, presso il Circolone di Legnano in via San Bernardino dove esporremo dettagliatamente i dati.