La mattina del 20 gennaio abbiamo partecipato al presidio anti sfratto in via Montenero 51 a Gallarate. Il presidio è stato organizzato dai compagni della fornace di Rho, già attivi nel movimento di lotta per la casa.
Lì abbiamo conosciuto Besnik, sposato, con un figlio di 12 anni. La famiglia abita da anni nella casa di via Montenero.
Besnik ci ha raccontato la sua storia: la casa dove vive è stata pignorata circa due anni fa da Meliorbanca, ora incorporata dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna. Come succede sempre più spesso oggi in Italia, Besnik non ha più un lavoro da quattro anni, per cui non riesce a pagare il mutuo della sua casa. Sottolineiamo la “sua casa”, poiché spesso si pensa che ad essere sfrattate siano solo persone in affitto, mentre sono moltissimi “proprietari” di case, che trovandosi con difficoltà economiche, non riescono più a pagare il mutuo: dopo poco tempo avviene il pignoramento da parte delle banche.
Besnik e la sua famiglia, avendo come sola entrata il reddito della moglie, non riescono a pagare bollette, le spese condominiali e il mutuo: per questo motivo ora si trovano in questa situazione. La soluzione data dai servizi sociali del comune di Gallarate, è una casa in affitto a 350 € al mese, ben coscienti che non riusciranno a sostenere nemmeno questa spesa.
L’appuntamento del 20 gennaio è stato rimandato al mattino seguente, ma alla fine l’ufficiale giudiziario non si è presentato neanche la mattina del 21, rimandando il tutto al 17 febbraio.
Qual è la soluzione per risolvere i problemi della famiglia di Besnik? Noi ancora non l’abbiamo, ma una cosa è certa. Questi due giorni di presidi ci hanno aperto gli occhi, intanto l’ufficiale ha rimandato lo sfratto il 17 febbraio e ci piace pensare che l’aiuto e il sostegno da parte di tutti i partecipanti al presidio, abbiano contribuito a rimandarlo. Qui a Gallarate ogni giorno vengono lasciate senza casa intere famiglie, per cui sono situazioni che possono capitare a tutti. Per questo motivo bisogna uscire dalla logica dell’autocolpevolizzazione e perciò della vergogna, la colpa non è di chi non riesce a pagare, ma è di chi crea queste situazioni, i datori di lavoro, mutui e affitti alti e per cui banche che pignorano un bene che deve essere di tutti, la casa! La casa è un diritto, non dimentichiamocelo!
Noi allora ci chiediamo: E’ giusto mettere a repentaglio la sopravvivenza, il presente ed il futuro e le aspirazioni di vita di intere famiglie per un problema creato da altri?
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