ACQUA BENE (DEL) COMUNE?
Per il momento siamo riusciti a ricollegarci al tubo dell’acqua, ma i solerti “responsabili” del “servizio” ci hanno garantito che ben presto sarebbero tornati, e questa volta perfino con l’ausilio delle forze dell’ordine, ad ultimare (finalmente!) la rimozione coatta dell’allaccio.
L’amministrazione comunale pensa ingenuamente di allontanarci in questo modo dallo stabile, riportandolo così al suo stato iniziale di abbandono e degrado, e allo stesso tempo impedendoci di poter vivere in alcun modo al suo interno.
Ci vengono in mente alcune elementari considerazioni su questa operazione: la prima è senza dubbio che questa amministrazione comunale, dopo essersi spesa in molteplici “campagne di sensibilizzazione” sull’acqua, intesa come bene comune e dunque diritto inalienabile, non trovi miglior sistema di mettere in pratica questo buon proposito che togliendoci del tutto la possibilità di usufruirne. Per l’ennesima volta si palesa il fatto che le loro parole servono solo a nascondere il generale vuoto di contenuti di ogni solita e becera campagna elettorale.
Inoltre ribadiamo che, al di là dei facili slogan, l’acqua appartiene veramente a tutti e quindi non è tollerabile che una qualsiasi autorità si arroghi il diritto di decidere chi sia meritorio o meno di servirsene.
Facciamola finita con la politica dell’ipocrisia e dell’assistenzialismo: riprendiamoci ciò che naturalmente ci apparteneva, prima che lorsignori pretendano pure che gli si paghi l’utenza dell’aria che respiriamo!
Assetati abitanti della casa occupata di via Don Monza 18