Per sviluppare un percorso comune, a partire da una comune necessità di resistenza, evadiamo dalla gabbia della ricorrenza fine a se stessa e dal circo della mera rievocazione storica, fornendo spazio, tempo e mezzi alla nostra necessità di radicale liberazione. Inseguendo il desiderio urgente di rivoluzionare le nostre vite, non rinunciamo ad immaginare un presente ed un futuro possibili, necessari, rivoluzionari.
Assemblea delle realtà di movimento della provincia di Varese.
Ecco il calendario delle iniziative:
Giovedì 18 aprile – ore 21.30 – TeLOS Squat, Via Milano 17, Saronno (VA)
Presentazione del libro “e ‘a finestra c’e’ la morti” – Pinelli: chi c’era quella notte di G. Fuga e E. Maltini
Questo libro aggiunge elementi non noti sull’omicidio Pinelli. Documenti che rischiavano di andare perduti e che raccolgono atti e deposizioni di figure diverse da quelle fin qui conosciute. Funzionari di alto grado venuti da Roma, la cui ambigua e oscura presenza in quei giorni a Milano è ancora tutta da chiarire. In questi giorni di commemorazione patriottica per la liberazione del 25 aprile, ribadiamo la natura repressiva e oppressiva dello Stato che, a seconda delle necessità, controlla, reprime, incarcera e uccide.
Domenica 28 aprile 2013 – ore 14 – Campo Popolare Autogestito, Via (le) Forze Armate, Madonna in Campagna, Gallarate (VA)
PRENDI IN CONTROPIEDE FASCISMO E RAZZISMO.
Torneo di calcio popolare senza barriere.
Forma una squadra e iscriviti: ultimimohicanivarese@hotmail.it (possibilità di iscriversi anche singolarmente, in caso di pioggia rimandato alla domenica successiva).
Il 25 Aprile, ovvero la ricorrenza della liberazione dal nazifascismo in Italia, ha un senso decisamente diverso da quello che le istituzioni democratiche vorrebbero dargli.
Se infatti si pensa che con la fine della guerra il pericolo sia passato, purtroppo ci si sbaglia di grosso: il fascismo non se n’è mai andato, ma ha semplicemente cambiato faccia e linguaggio.
Il fascismo oggi vive nei CIE (centri di identificazione ed espulsione), in cui vengono rinchiuse in condizioni disumane persone la cui unica “colpa” è quella di non possedere il permesso di soggiorno, risultando vittime due volte: di un sistema che li vuole come ultime ruote del carro e delle vessazioni fisiche dei carcerieri.
Il fascismo oggi vive nelle prigioni, gli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) e tutto l’apparato repressivo, grazie al quale pagano sempre e solo i più poveri e gli emarginati dalla cosiddetta “società civile”.
Il fascismo oggi vive nella militarizzazione dei territori e nel controllo sociale, il cui scopo è quello di appagare i deliri securitari propinati dai mass media e da chi detiene il potere, al fine di alimentare la guerra tra poveri e la paura del “diverso”.
Il fascismo oggi vive nelle “missioni di pace”, modo elegante per chiamare le guerre che ingrassano le potenze economiche occidentali uccidendo intere popolazioni e devastando i territori occupati in nome della “democrazia”.
In questa giornata manteniamo vivo il ricordo di chi ha combattuto sulle montagne il fascismo di ieri e continuiamo a combattere il fascismo di oggi nel quotidiano, anche (ma non solo) attraverso la costruzione di rapporti interculturali con chi condivide gli stessi spazi e le stesse condizioni di vita.
Lunedì 22 aprile – Rebbio (CO)
Incontro pubblico con il collettivo Dintorni Reattivi di Como sulla necessità di liberazione di spazi. “Spazi in cui costruire dal basso momenti di conflitto e di rottura con la società in cui viviamo”
Giovedì 25 aprile, ore 10. Piazza Libertà, Saronno (VA)
Corteo! Scarica il volantino
Liberiamoci dalle vuote e bipartisan commemorazioni e dalle ipocrite sfilate istituzionali. Rifiutiamo un tricolore e un’unità nazionale che non ci appartengono ma anzi soffocano la nostra esigenza di liberazione. Facciamo del 25 aprile un momento di lotta, perchè una nuova resistenza è oggi più che mai necessaria. Dopo il corteo pranzo resistente al parco dietro la casa occupata di via don monza 18
Venerdì 10 maggio, ore 21 – Kinesis, Via Carducci 3, Tradate (VA)
Presentazione del libro “I comitati di difesa della Cnt a Barcellona, 1933 – 1938”
La spontaneità della risposta operaia e popolare, che sconfisse l’esercito fascista a Barcellona durante il golpe militare del 1936, fu catalizzata e coordinata dai Comitati di Difesa della Cnt. Essi costituirono inoltre la base dei numerosi comitati rivoluzionari di quartiere, che avrebbero provveduto alla vita quotidiana di Barcellona (cibo, casa, sanità, istruzione…) fino alla restaurazione del potere borghese, imposto grazie alla connivenza dei comitati superiori della Cnt e della Fai.