UN’ALTRA CASA CE LA PRENDIAMO
Il 23 ottobre è stata sgomberata Casa Veleni, dopo 3 settimane di occupazione vissute intensamente: tanti lavori di sistemazione dello stabile, ottimi rapporti con i vicini e iniziative.
Il giorno dello sgombero hanno demolito gran parte dell’ex Tintoria (con all’interno tutti degli effetti personali dei suoi abitanti) perchè al suo posto, dopo i necessari lavori di bonifica (così dicono), dovranno costruire delle villette. Tale fretta è giustificata solo dalla paura di un nostro possibile rientro, considerando i 10 anni di abbandono che la struttura aveva alle spalle.
Questo è il modo in cui le immobiliari affrontano l’emergenza abitativa: costruendo altre case che andranno ad aggiungersi alle oltre 1500 sfitte già presenti a Saronno, visto che la spesa per un’abitazione è sempre più gravosa e sempre meno persone possono permettersi di sostenerla.
Fino a quando la costruzione e il mercato degli immobili rimarrà nelle mani di speculatori, palazzinari e mafiosi, continueranno a sbattere la gente fuori di casa nascondendosi dietro alla scusa del rispristino della legalità e dell’ordine.
Nel frattempo il Comune affoga nelle circa 400 richieste di un alloggio popolare che ovviamente non riesce a soddisfare, impotente di fronte a tali giochi di potere.
La Politica, se da un lato trova in queste situazione un facile terreno di propaganda, dall’altro si dimostra assolutamente lontana da quelli che sono i problemi quotidiani della gente. Lo hanno ampiamente dimostrato i locali politici saronnesi che non hanno fatto altro che blaterare di ripristino della legalità, ignorando il problema case dall’alto delle loro poltrone.
Dal canto nostro, abbiamo deciso di continuare la nostra lotta prendendoci un’altra casa. Questa volta abbiamo scelto uno stabile pubblico per sottolineare come, nonostante l’emergenza abitativa, tanti spazi comunali e popolari, gestiti da Aler, siano ancora vuoti.
Questa struttura, quando era in uso, aveva la funzione di Centro di Prima Accoglienza per immigrati. Abbandonato il progetto per rinuncia comunale a causa delle difficoltà ad ospitare sempre più persone, è stato lasciato vuoto per 7 anni. Da allora è stato rifugio di numerosi immigrati senza tetto che ci passavano la notte, puntualmente sgomberati dai Carabinieri.
Da oggi la struttura ha nuovi inquilini decisi a tenersela e a farla rivivere.
Venite a trovarci in via don Luigi Monza 18, angolo via Monte Santo.
ALL’INDIGNAZIONE PREFERIAMO L’AZIONE
LA CASA È DI CHI L’ABITA
Comitato Autorganizzato Saronnesi Senza Casa
senzacasasaronno@autistici.org