fonte: Informa-Azione
Venedì 28 maggio in occassione della riunione del G6 nel cuore contaminato della città di Varese, abbiamo messo uno striscione in via Vittorio Veneto, con la scritta: ”No one is illegal” e ”Nessun essere umano è illegale”. Purtroppo non abbiamo una foto dell’azione. Ma poche ore dopo abbiamo visto la presenza di carabinieri sul posto. Conosciamo la posizione xenofoba e razzista del ministro Roberto Maroni, che a Palazzo Estense a parlato: sul rischio di quello cosiddetto ‘home-grown’, «persone a volte nate e cresciute nei nostri Paesi, con la cittadinanza, che improvvisamente si trasformano in attentatori ‘fai da tè. Caso emblematico – ha ricordato – è quello di Mohamed Game. L’unica posizione ben intesa da questo governo è che lo straniero è solo una macchina di lavoro e in conseguenza va trattato come tale. Sulla lotta al terrorismo si è parlato dell’unità dei membri europei e dei governi ricchi; per una piena collaborazione ”d’intelligence” di tutti i paesi.